"Non si fa sicurezza sulla precarietà e l'insicurezza dei lavoratori, inoltre le dichiarazioni del gruppo Bartolini sono inaccettabili". Non usa giri di parole l'assessore alle Politiche del Lavoro della Regione Emilia Romagna Vincenzo Colla, riferendosi al fatto che l'azienda di logistica Bartolini, alle prese con un focolaio di coronavirus che ad oggi vede ben 91 persone positive, ha precisato che il contagio "è stato originato da lavoratori di servizi logistici di magazzino gestiti da una società esterna".

Vincenzo Colla contro il gruppo Bartolini

Vincenzo Colla mette in chiaro alcuni aspetti: "Il committente ha la responsabilità di controllare chi opera nei suoi luoghi di lavoro e nella filiera. Sulla sicurezza dei lavoratori non ci può essere deresponsabilizzazione". Per l'assessore, continua la nota, "c'è una forte esternalizzazione e c'è il problema delle condizioni di lavoro".

Il focolaio alla Bartolini ha riaperto dunque il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con i sindacati che lanciano il grido d'allarme su una situazione che ritengono si stia sottovalutando, in una regione che conta circa 460 mila aziende. "Abbiamo costituito dei tavoli provinciali di cui fanno parte tutti i servizi ispettivi, valorizziamoli", ha esortato l'assessore.

L'ira dei sindacati: "Chiediamo più garanzie e sicurezza nei luoghi di lavoro"

Il focolaio di coronavirus verificatosi presso la ditta di logistica bolognese Bartolini ha scatenato immediate reazioni anche da parte dei sindacati federali di base, che hanno espresso il loro parere sulle attuali condizioni di lavoro e di sicurezza in regione e nella ditta: "Serve certezza dei controlli.

Avevamo proposto un gruppo interforze tra forze dell'ordine, Asl, istituzioni locali per verifiche più continue, ma la richiesta non è stata accolta. Ora come ora, quindi, non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza in azienda" afferma il segretario della Cgil Emilia Romagna Luigi Giove.

Non la pensa diversamente il collega della Cisl Filippo Pieri: "I protocolli di sicurezza vanno applicati con rigore, abbiamo chiesto più volte di rafforzare gli organi di controllo".

Bisogna comunque sottolineare che la Cisl ha messo a disposizione dei lavoratori una mail per segnalare dubbi ed eventuali problemi. Si è infine espresso anche il segretario della Uil Emilia Romagna Giuliano Zignani: "I sindacati non sono stati coinvolti e per noi è troppo presto. Stiamo allentando troppo la tensione, se si fa finta che il virus sia morto ce la vedremo brutta".

Il pensiero di Confindustria e Confartigianato sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

Proprio Confindustria Emilia Romagna ha presentato ieri i dati di una indagine su 3.364 aziende: il 99% ha dotato i lavoratori di Dpi e aumentato la prevenzione; il 97% ha assicurato pulizia e sanificazione, nel 90% dei controlli infine non è stata riscontrata alcuna irregolarità.

Anche Confartigianato Emilia Romagna è intervenuta sulla questione di sicurezza nei luoghi di lavoro, con il commento della Responsabile della Sicurezza Barbara Maccato: "La convivenza nei luoghi di lavoro è necessaria ma se le regole non vengono rispettate è giusto che siano presi provvedimenti severi".