La Covid-19 mette il turbo alle Pensioni anticipate e alle formule alternative di uscita anticipata come quota 100, opzione donna e quota 41 dei precoci. Lo dimostrano i numeri degli ultimi mesi del 2020, sulla base dei quali anche nel 2021 le formule di pensione anticipata registreranno una maggiore adesione tra i lavoratori nonostante le penalizzazioni sul futuro assegno di pensione. I dati sono stati stimati dall'istituto Itinerari Previdenziali con una previsione di oltre 16 milioni e 100mila pensionati a fine 2020, 100 mila in più rispetto alla chiusura del 2019.

Il numero dei nuovi pensionati salirà ancora nel prossimo anno e non accennerà a diminuire prima del 2022, anno a partire dal quale sarà terminata la sperimentazione della quota 100, anche se altre misure saranno adottate per arginare lo scalone previdenziale previsto fino alla maturazione della pensione di vecchiaia dei 67 anni.

Pensioni anticipate: quota 100, precoci quota 41 e opzione donna aumentano le uscite del 2020 e 2021

L'andamento delle pensioni anticipate e delle altre misure, da quota 100 alle uscite con opzione donna, dall'Ape social alla quota 41 dei lavoratori precoci, risente dell'accelerata del Covid-19. In altre parole, chi prima può uscire dal mondo del lavoro lo fa anche con la certezza di un assegno mensile di pensione più basso, sia per il numero minore degli anni di contributi versati, sia per il più basso coefficiente di trasformazione, l'indice che ricalcola le pensioni in base al montante contributivo.

L'uscita a 62, 63 o 64 anni comporta un coefficiente in termini assoluti più basso rispetto a quello dei 67 anni. Tuttavia, dopo un inizio del 2020 (il primo trimestre) nel quale misure come la quota 100 avevano mostrato i segnali di una minore adesione tra i lavoratori (le previsioni parlavano di un numero di uscite non più alto di 60.000 per tutto il 2020 rispetto alle oltre 150.000 del 2019), il terzo trimestre dell'anno ha segnato una decisa accelerazione della misura, al tal punto che Itinerari Previdenziali prevede che, se anche il quarto trimestre del 2020 confermerà questo andamento, il numero dei nuovi pensionati nel 2020 sarà di 100.000 unità più alto rispetto a quello del 2019.

Penalizzazioni pensioni anticipate: dal 10% della quota 100 al ricalcolo uscita opzione donna

È come se la Covid avesse messo il turbo alle pensioni anticipate, con proiezioni sostenute anche per il 2021. E le possibilità di agganciare la prima data utile per l'uscita ci sono tutte: dalla quota 100 che permette di abbandonare il lavoro a 62 anni all'opzione donna, dall'Ape social alla quota 41 dei precoci.

L'inversione di tendenza si è avuta dopo i primi mesi del 2020, con l'accentuarsi delle incertezze dettate dal coronavirus che stanno prevalendo sulle penalizzazioni delle varie misure. La quota 100, infatti, rispetto al primo anno di sperimentazione, il 2019, conta tra i potenziali beneficiari una percentuale che è salita a oltre l'85% di lavoratori inquadrati nel regime misto, ovvero di contribuenti che avranno il 60% della propria futura pensione ricalcolata con il meccanismo contributivo. Questo sistema abbasserà il futuro assegno di oltre il 10% per i lavoratori che usciranno a 62 anni di età rispetto alla pensione che avrebbero maturato attendendo fino ai 67 anni la pensione di vecchiaia.

La stessa opzione donna determina un taglio ancora più netto perché, oltre al numero minore di anni di contribuzione (maturati fino a 58 o 59 anni di età), prevede il ricalcolo per intero dei versamenti con il meccanismo contributivo. Meno evidenti sono le perdite nell'assegno per chi ha superato i 40 anni di contributi: differenze sottili dividono i lavoratori che vanno in pensione anticipata con 42 anni e dieci mesi di contributi (41,10 per le donne) da quelli che possono andarci con la quota 41 perché hanno iniziato a lavorare in età precoce.

Pensioni anticipate: quanti usciranno con quota 100, quota 41 e opzione donna nel 2020

Nell'aumento del numero dei pensionati previsto per la fine del 2020 concorrono le varie misure di pensione anticipata previste nell'ordinamento attuale: le proiezioni della quota 100 al 31 dicembre 2020, rispetto al consuntivo del 2019 (150.768 uscite totali), stimano 122.124 nuovi pensionati con la misura sperimentale; le pensioni anticipate con 42 anni e dieci mesi di contributi mostrerebbero il maggiore incremento del 2020, con 180.053 nuovi pensionati rispetto ai 106.777 dello scorso anno; in lieve discesa l'opzione donna per la quale si prevedono 16.925 richieste, circa un migliaio in meno rispetto allo scorso anno. Tuttavia, da sole queste tre misure determineranno, al 31 dicembre 2020, 319.106 nuove pensioni rispetto alle 275.488 della fine dello scorso anno.