La legge di bilancio 2021, appena approvata, stabilisce che l'imputato che dopo un processo penale viene assolto in via definitiva ha diritto al rimborso delle spese legali da parte delle Stato. Questo è quello che prevedono i commi che vanno dal 1015 al 1022 dell'articolo 1 della nuova Finanziaria. Si sancisce implicitamente un nuovo principio: ovvero che il cittadino, che deve subire un processo penale, per poi vedersi scagionato da tutte le accuse con una sentenza irrevocabile si assoluzione, ha diritto ad ristorato delle spese legali sostenute durante tutto l'iter processuale.

L'assoluzione è infatti un provvedimento che il giudice penale pronuncia in seguito a dibattimento o, comunque, in giudizio, e che determina il proscioglimento dell'imputato, giudicato non colpevole in ordine al reato di cui era accusato. La norma, voluta con forza dal Consiglio nazionale forense (Cnf), è stata fortemente sostenuta anche dallo stesso Ministro Bonafede ed è stata approvata all'unanimità da deputati di tutti gli schieramenti.

Imputato assolto, in tal caso paga lo Stato: ok al rimborso delle spese legali

La nuova normativa, connotata da aspetti di assoluta novità, stabilisce però delle limitazioni. Il primo limite è di carattere quantitativo e riguarda il fatto che viene riconosciuto il rimborso delle spese legali fino a 10.500 euro.

Inoltre le formule assolutorie che danno accesso al rimborso sono soltanto le seguenti:

  • perché il fatto non sussiste;
  • per non aver commesso il fatto;
  • perché il fatto non costituisce reato;
  • perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.

La sentenza di assoluzione inoltre dovrà essere passata in giudicato a partire dal 1 gennaio 2021.

Il rimborso viene ripartito in tre quote annuali di pari importo, a partire dall'anno successivo a quello in cui la sentenza è diventata irrevocabile, e non concorre alla formazione del reddito. Non si avrà invece diritto al rimborso nel caso in cui il reato è stato dichiarato estinto per prescrizione o amnistia, o nel caso in cui l’assoluzione riguarda solo un capo di imputazione e la condanna invece riguarda altri capi, o se i fatti oggetto dell’imputazione sono stati depenalizzati.

Come funziona il rimborso e i fondi previsti per l'erogazione

Ad essere rimborsato è sempre l'imputato e non il suo legale. Tutti coloro che vogliono chiedere il rimborso devono produrre la fattura del difensore con quietanza di avvenuto pagamento, corredata da parere di congruità del Consiglio dell'ordine degli avvocati dei compensi del difensore. In ultimo c'è bisogno che il cancelliere rilasci l'attestazione dell’irrevocabilità della sentenza di assoluzione. Il fondo a cui si dovrà attingere per il rimborso, almeno parziale, delle spese legali sostenute dagli imputati assolti ammonta a 8 milioni di euro all’anno.