Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps (CIV) lancia l’allarme per il numero eccessivo di errori commessi dall’Istituto nazionale della previdenza sociale nel calcolare le pensioni e nelle fasi di valutazione delle varie istanze. Da quanto si apprende l’Inps, ogni anno, spende più di 200 milioni di euro in spese legali, dato che è stato confermato dal CIV, riguardo alle spese sostenute dall’ente per far fronte agli innumerevoli ricorsi presentati dai cittadini. Secondo la casistica, quasi nella metà dei casi l’Inps esce sconfitto dal ricorso.

Nel 40% dei casi l’Inps ammette l’errore sul calcolo delle pensioni

Secondo i dati analizzati, circa mezzo milione di italiani è in contrasto con l'Inps. Pensioni che non arrivano, calcolate erroneamente o decurtate, problematiche per l’errato o mancato riconoscimento dell'invalidità o sussidi non giustamente erogati. Problematiche tra l’ente e il cittadino che si traducono in un numero altissimo di ricorsi che, come abbiamo visto, costano all’Inps milioni di euro l'anno per spese legali e rimborsi per sentenze che, nel 40% dei casi, sono a favore del cittadino.

Un fenomeno ‘patologico’, sottolinea il Comitato di indirizzo e vigilanza, che nei giorni scorsi ha presentato il rapporto di fine mandato, e un allarme che, secondo il presidente del CIV Guglielmo Loy, non è stato opportunamente recepito nei tempi dovuti.

I dati riportati all’interno del Rendiconto sociale degli ultimi 4 anni elaborato dal CIV, evidenziano che nel 13% dei casi il ricorso viene risolto a favore del cittadino, senza la necessità di ricorrere alla fase successiva di giudizio. L’Inps, in pratica, ammette l’errore e risparmia sulle spese legali. Per la restante percentuale di casi (circa 87%) il procedimento prosegue ma, nella fase finale, l’ente, subisce una sconfitta in circa il 20% dei ricorsi.

Il resto delle istanze finisce invece davanti al giudice, con un tasso di soccombenza dell’Ente previdenziale del 39%, nei primi due gradi di giudizio, e del 36% in Cassazione.

Come difendersi dagli errori dell’Inps sulle pensioni

I dati raccolti hanno messo in evidenza una concentrazione estremamente alta di spese legali che l’Inps, ogni anno, si trova ad affrontare per porre rimedio agli errori commessi nei confronti dei cittadini.

Alla luce di quanto evidenziato, è bene che gli utenti siano vigili e cerchino di capire come difendersi da possibili calcoli errati di pensioni e sussidi assistenziali.

Nonostante l’Inps abbia realizzato una serie di servizi ai quali il cittadino può rivolgersi e presentare richiesta per prestazioni previdenziali, per le pratiche più complesse è possibile farsi supportare dai patronati presenti su tutto il territorio o, in alternativa, da consulenti del lavoro e commercialisti che saranno in grado di valutare gli estremi delle singole situazioni e la fattibilità per presentare eventualmente ricorso all'ente previdenziale.