Un emendamento passato alla Camera dei Deputati farà sì che il beneficiario del RdC, al terzo rifiuto perda il diritto di ricevere l'assegno mensile di cittadinanza. Le proposte potranno giungere da parte di aziende o enti privati. L'emendamento proposto dal centrodestra di fatto impone una stretta al reddito di cittadinanza. Si tratta di un vero e proprio giro di vite che vede alla stessa stregua della norma che attribuisce il compito di trovare lavoro ai centri dell’impiego anche ai datori di lavoro privati. Com'era facile immaginare, l'emendamento ha ricevuto il voto contrario del M5S.

A volere questo emendamento anche gli imprenditori privati del settore turistico - ricettivo, i quali si sono sempre lamentati del fatto che nei periodi di alta stagione difficilmente era possibile reperire manodopera; la maggior parte del personale che rifiuta questa tipologia di mansione/occupazione, infatti, beneficia del reddito di cui in oggetto.

Per onor del vero occorre anche precisare che sono tanti gli imprenditori che propongono ai potenziali lavoratori lavori in nero e spesso tipologie contrattuali con paghe orarie ben al di sotto della soglia minima fissata dalla norma che regolamenta il reddito di cittadinanza. Una situazione dunque che non trova il giusto compromesso tra domanda ed offerta.

I privati entrano nelle offerte di lavoro, al terzo rifiuto si perde il beneficio

La novità normativa, ottenuta grazie a questo emendamento, dovrebbe servire dunque da deterrente per scongiurare l’annoso fenomeno della mancanza di manodopera, specie in questo periodo, nel settore ricettivo ed in particolare in quello turistico.

La proposta emendativa ha visto il voto favorevole del Governo, di Forza Italia e Lega e ha trovato, durante la votazione alla Camera, solo il parere contrario del Movimento cinque stelle.

Adesso la norma prevede la possibilità da parte del beneficiario del RdC di rifiutare l’offerta lavorativa da parte di enti pubblici o privati solo due volte, pena la perdita del beneficio.

In questo modo saranno garantiti gli standard previsti dalla norma, rientrando così nei meccanismi della cosiddetta 'congruità', conteggiando il numero dei rifiuti da parte degli aspiranti lavoratori. Allo stesso modo, l'auspicio è quello di stabilire una norma che fissi il giusto compenso orario anche nel settore imprenditoriale privato.

Norma “spazzadivani” voluta da Forza Italia e Lega, contrario il M5S

La norma, fortemente voluta da Forza Italia e Lega, diventerà uno strumento per porre un freno all’indisponibilità dei tanti soggetti che beneficiano del famoso RdC. Nei mesi passati infatti è stato estremamente difficile reperire forza lavoro soprattutto nei periodi estivi.

Anche gli imprenditori si sono fatti i portavoce di queste istanze nei confronti di quasi tutte le forze che compongono oggi il centrodestra.

Il personale maggiormente interessato e che è quasi sempre è indisponibile – secondo quanto dichiarato dai titolari delle aziende private – rappresenta principalmente le categorie e le mansioni di cameriere, bagnino e barista.