Aumenteranno le pensioni col la legge di Bilancio 2023 del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni: con la Manovra verranno introdotti due bonus, uno per l'aumento degli assegni partendo dalle Pensioni minime e l'altro (cosiddetto "bonus Maroni") per chi decide di rinviare l'uscita e rimanere a lavorare. Quest'ultimo bonus permetterà ai lavoratori di vedersi aumentare gli stipendi di circa il 10% al mese. Si tratta di una riedizione della decontribuzione studiata a suo tempo da Roberto Maroni di una quota pari ai contributi previdenziali da versare pur avendo già raggiunto i requisiti del pensionamento.

Pensioni, due bonus per aumentare gli importi degli assegni e per le buste paga degli stipendi: ecco le novità 2023

Dei due bonus per aumentare le pensioni nel 2023, il primo va a favore degli assegni di chi ha già lasciato il lavoro. Nella nuova legge di Bilancio 2023, infatti, buona parte delle risorse saranno stanziate per l'indicizzazione delle pensioni all'inflazione, andando oltre la rivalutazione piena del 7,3%, percentuale derivante dall'aumento generalizzato dei prezzi stimato nel 2022. Le pensioni minime, pari a oggi a 523,38 euro, saliranno del 120% mediante un meccanismo che porterà a un aumento di 104 euro e ad avvicinarsi, progressivamente, alla soglia promessa in campagna elettorale di 1.000 euro mensili.

Pensioni minime, di quanto aumenteranno dal cedolino di gennaio 2023?

L'indicizzazione del 120% sul 7,3% delle pensioni minime si avvertirà già dal cedolino di gennaio 2023: gli assegni pensionistici minimi, infatti, cresceranno fino a circa 568 euro con aumenti di 45 euro, senza contare il bonus contributivo del 2% che verrà confermato anche per il 2023.

Il 20% in più di adeguamento delle pensioni minime (120% anziché il 100%) garantirà, da solo, un aumento aggiuntivo delle pensioni minime di 8 euro al mese che, per le 13 mensilità del 2023, porteranno le minime a +104 euro, oltre agli aumenti del 100% che comunque si sarebbero verificati.

Novità bonus Maroni per chi rimane a lavoro pur avendo i requisiti di uscita per la pensione: ecco di quanto aumentano gli stipendi

Torna a essere annunciato nella legge di Bilancio 2023, quasi a sorpresa dopo essere stato messo da parte, il bonus Maroni, l'aumento degli stipendi dei lavoratori che hanno raggiunto i requisiti per andare in pensione ma che ritardino l'uscita. In questo caso, il bonus riflette la decontribuzione pari al 9,19% con un aumento degli stipendi, senza conseguenze per le future pensioni, di circa il 10%. Il meccanismo di calcolo è simile a quello già sperimentato in tutto il 2022 per i lavoratori dipendenti del bonus contributivo del 2%, altro meccanismo di taglio del cuneo fiscale che verrà confermato per i lavoratori anche nel 2023 con una spesa di circa 3,5-3,8 miliardi di euro.