Il Lecce pareggia a Cosenza una gara giocata con poca verve agonistica e senza creare grandi occasioni da rete. E' un pareggio che decreta, probabilmente in modo definitivo, la fine delle speranze dei giallorossi di raggiungere il primo posto in classifica. Infatti, contemporaneamente il Foggia ha vinto e convinto, dominando con un 3-1 finale, una Paganese ben messa in campo.
Dopo il pareggio di Cosenza, ennesimo passo falso della stagione, si è sollevato sui social l'ennesima ondata di critiche nei confronti di mister Padalino. Il tecnico foggiano, contestatissimo a Lecce, è reo tra l'altro, di non apportate mai modifiche tattiche, di non creare nuove azioni di gioco che rendano il Lecce meno prevedibile, di non trasmettere la giusta carica ad una squadra che ha giocato ancora una volta in modo "molle" e gestendo un match senza sussulti.
Nonostante queste critiche assordanti (basta leeggere i social per capire quanto la gente sia convinta che cambiare sia la scelta giusta), il Lecce confermerà il tecnico. Infatti, non ci sono nè alternative prese in considerazione, nè discorsi aperti con il mister, al quale non è stato dato nessun ultimatum.
Urge cambiare: la tifoseria è stanca
Tutto bene, tutto come se nulla fosse accaduto. E' così che ha deciso la società, anche se probabilmente adesso è il caso anche di ascoltare il popolo che a gran voce chiede l'esonero del mister foggiano in vista dei play off. Cambiare adesso, con il primo posto ormai andato (o quasi) e impostare il lavoro con nuovi moduli e modi di giocare in questo finale di stagione, potrebbe essere importante.
Adesso c'è il tempo per farlo, dopo potrebbe essere troppo tardi.
Il rischio è che la contestazione di tutti i tifosi allo stadio possa tramutarsi da contestazione verso l'allenatore a contestazione verso la società che continua a non ascoltare le richieste dei tifosi, nonostante le evidenti carenze di gioco del Lecce. In tanti minacciano di non rinnovare l'abbonamento in caso di fallimento della promozione, altri hanno già preso la decisione di disertare lo stadio in queste ultime gare di campionato e noi ci chiediamo: vale la pena di insistere o converrebbe ascoltare il popolo?