Oggi, 24 ottobre, è stata pubblicata sul Sole 24 ore la classifica vivibilità relativa alla qualità della vita delle 110 province italiane da oltre 25 anni.
La graduatoria tiene conto dei settori che maggiormente incidono sul punteggio totale e cioè: 1) reddito, risparmi, consumi; 2) affari, lavoro, innovazione; 3) ambiente, servizi, welfare; 4) demografia, famiglia, integrazione; 5) giustizia, sicurezza, reati; 6) cultura, tempo libero, partecipazione. In totale sono 6 settori che analizzano e fotografano tutti gli indicatori che concorrono ad esprimere la classifica annuale sulla città in cui si vive meglio.
Provincia di Lecce si piazza al 92° posto
La Provincia di Lecce si piazza, in questa significativa graduatoria al 92° posto con 394 punti a causa di alcune perenni carenze relative, soprattutto, al lavoro, ai servizi ed al tempo libero. Ne scaturisce un'immagine impietosa di un territorio che non riesce a mettersi in linea con le città più sviluppate del centro nord.
Dagli indicatori della mappa interattiva pubblicata dal Sole 24 Ore, abbiamo esaminato alcune delle voci, che influiscono negativamente sul risultato finale. Ci accorgiamo per esempio che Lecce è al 91° posto per il tasso di disoccupazione totale, al 92° per quello giovanile, è 95° per i servizi asilo prima infanzia. Ancora è al 95° posto l'indice di sportività, al 95° per i furti d'auto ogni 100.000 abitanti.
Se poi si analizzano i dati relativi al Pil pro-capite Lecce precipita al 104° posto e al 105° per la media mensile delle pensioni.
Il dato positivo è rappresentato dal 9° posto per i borseggi ed i scippi registrati in genere, l'8° per i protesti e, dato significativo, il 9° per il numero dei laureati ogni mille giovani. Ed anche se nel complesso la Provincia di Lecce, rispetto al 2015, è risalita di 13 posizioni, rimane il profondo gap con le altre province italiane.
Aosta è prima, poi altre 9 province del Nord
Ovviamente, tra le prime dieci posizioni troviamo province del nord. In testa svetta Aosta che è diventata un vero modello di vivibilità per i cittadini. e poi, subito dopo, Milano, Trento, Belluno, Sondrio, Firenze, Bolzano, Bologna, Udine e Trieste.
Volete sapere chi è la prima provincia classificata del Sud?
E' Oristano che si trova al 55° posto. E' l'ennesima conferma, un altro segnale negativo di una nazione, un territorio che procede su due opposte direzioni. Riformulare le politiche a sostegno dell'occupazione giovanile, dei servizi a favore dei cittadini attraverso la legalità e la sicurezza, sono queste le priorità da affrontare per le nostre istituzioni ed i nostri politici.