Qualche vandalo ha dato seguito alle proteste ed alle critiche sulle palme appena installate a Piazza Duomo: ieri notte è stato appiccato il fuoco all'allestimento curato dall'architetto Marco Bay nel progetto promosso dal comune di Milano e vinto dal colosso statunitense Starbucks, primo finanziatore dell'opera in previsione della prima apertura in Italia di una delle sue famose caffetterie, proprio a Milano, il prossimo anno. Le palme, appena piantate, sono state danneggiate dal fuoco ed alcune parzialmente bruciate. I milanesi avevano criticato l'allestimento perchè ritenuto fuori luogo, sia per la scelta degli alberi, ritenuti tipicamente equatoriali e non affini al clima milanese, sia perchè si scontravano con la tradizionale visuale della piazza.
L'architetto Bay aveva ribadito che le palme di quel tipo vegetano normalmente nei giardini milanesi, per cui non era un azzardo riproporle nell'allestimento. Forse è stata la scoperta che avrebbero aggiunto alberi di banano e altre piante tropicali ad indispettire i milanesi.
Milanesi che però hanno duramente osteggiato l'atto vandalico perpetrato ieri notte ai danni delle palme. La Polizia sta visionando le telecamere di sicurezza, attive in tutta la piazza, per identificare i vandali responsabili del gesto. Si presume che l'episodio abbia avuto luogo dopo la mezzanotte, ora in cui sono meno intensi i controlli delle forze dell'ordine in piazza. Il gruppo di persone che ha appiccato l'incendio pare sia stato già individuato e le indagini continuano per identificare i responsabili dell'atto irresponsabile.
Pubblicità per l'installazione
I turisti si sono affrettati a riprendere oggi le prime immagini delle piante bruciate mentre i milanesi si sono detti sdegnati per quest'atto vandalico: forse il gesto è stato solo opera di sbandati, forse un messaggio per l'azienda statunitense, la cui presenza a Milano ha suscitato reazioni contrastanti.
C'è chi apprezza il fatto che Milano diventi sempre più internazionale e sia scelta come vetrina anche da brand stranieri e chi è scettico nei confronti di un marchio che si oppone alla tradizione italiana più forte, quella del nostro caffè espresso, il migliore del mondo.
L'iniziativa, sponsorizzata da Starbucks, ha suscitato reazioni contrastanti. Centinaia i messaggi apparsi nei giorni scorsi sulle pagine social del Comune, che su Facebook ha pubblicato una foto di fine '800 parlando di "omaggio alla tradizione".