Sono più di 300 le persone che ieri sera hanno partecipato alla manifestazione organizzata dal Comitato gallaratese Sicuro per chiedere uno stop alle occupazioni abusive, alla criminalità e al degrado. La situazione è diventata ormai insostenibile: appartamenti occupati illegalmente, cortili trasformati in discariche, ascensori non funzionanti, furti, scippi, spaccio e minacce. Gli abitanti sono osteggiati da nomadi e zingari che hanno preso il controllo della zona. Non si sentono liberi di andare nemmeno in vacanza o allontanarsi da casa per paura che le loro abitazioni vengano occupate.
Zona 8 rialza la testa
Sono questi i motivi che hanno portato il Comitato Gallaratese Sicuro a mobilitarsi con il desiderio di riportare il quartiere e Via Bolla alla sicurezza di un tempo. Stefano Ferro, il presidente dell'organizzazione, chiede un dispiegamento maggiore di forze dell'ordine e il blocco dell'abusivismo ormai dilagante. Gli abitanti del quartiere non possono che appoggiare: è stato anche creato, a proposito, un gruppo facebook, "Sicurezza al Galla", che nasce dall'esigenza dei residenti, sempre più esasperati, di salvaguardare la tranquillità del quartiere in quanto, come sostengono, quando il controllo da parte delle istituzioni è scarso, è necessario fare appello alla responsabilità civica dei residenti.
Sono, infatti, sempre maggiori i casi di aggressioni, rapine e furti che non hanno tralasciato nemmeno bambini e anziani. Grazie a questo gruppo i residenti riescono a sentirsi più uniti e ad aiutarsi reciprocamente vigilando sul territorio e denunciando tutte le situazioni di illegalità.
Il corteo
Già nella mattinata di ieri gli abitanti avevano notato un dispiegamento maggiore di forze dell'ordine: la polizia locale ha ispezionato le vetture parcheggiate e si è impegnata a far rimuovere quelle prive di assicurazione, oltre ad alcuni camper posteggiati da diverso tempo.
"Il rumore fa muovere!", sostiene il Comitato Gallaratese sicuro.
In serata i residenti hanno poi partecipato in massa alla manifestazione, chiedendo a gran voce un maggiore coinvolgimento da parte dello Stato e delle forze dell'ordine. Più di 300 persone si sono incontrate al numero 21 di Via Quarenghi, proseguendo poi fino alla Chiesa San Romano alla Torrazza, dove hanno chiuso il corteo.
Vietati i simboli di partito: la manifestazione non ha fazioni o specificità politiche, ma è solo una conseguenza dell'assenza delle istituzioni, che ha portato gli abitanti del quartiere allo sconforto.