Gestione e manutenzione privata, fruizione pubblica. Così è possibile sintetizzare la filosofia della nuova Biblioteca degli Alberi, che da oggi diventa a Milano il terzo parco urbano per estensione, dopo Parco Sempione e i Giardini Indro Montanelli. Inaugurata dal sindaco Beppe Sala, la Biblioteca degli Alberi dà nuova linfa al quartiere Porta Nuova, interessato già negli anni scorsi da una pesante riqualificazione urbanistica. Da piazza Gae Aulenti al Bosco Verticale progettato da Stefano Boeri (eletto grattacielo più bello del mondo nel 2015), le attrazioni di Porta Nuova hanno dato vita a una delle nuove mete preferite dai visitatori della città.

La Biblioteca degli Alberi si presenta come un giardino pubblico aperto fino alle 23 di ogni giorno e fruibile gratuitamente, anche se all'interno alcuni servizi saranno a pagamento. Prima di approfondire le caratteristiche del nuovo parco urbano, vale la pena sorvolarlo nel video che segue, realizzato grazie a un drone.

Quattordici anni di lavoro per realizzare la Biblioteca degli Alberi

Era il 2004 quando il comune di Milano concesse questi spazi al vincitore di un apposito bando, l'architetto Petra Blaisse. Dal 2015 è stata l'azienda Coima di Manfredi Cantella a realizzare i lavori. Alla Biblioteca degli Alberi, tempo permettendo, i milanesi potranno godersi 95.000 metri quadrati di giardino pubblico, ospitanti ben 90.000 piante organizzate anche in foreste tematiche a sezione circolare.

Non mancano le aree per praticare sport, i sentieri per correre e gli orti urbani. Le attività da compiere dentro al parco saranno molteplici, dalle letture all'aperto agli eventi, ai giochi e alle attività di ristorazione. Il sindaco Giuseppe Sala ha già annunziato che stanzierà circa 3 milioni di euro annui per la manutenzione del parco, questo vuol dire che la gestione della Biblioteca degli Alberi prenderà il meglio delle competenze dei privati mantenendo la filosofia di spazio pubblico, secondo la lezione dei parchi newyorkesi.

Milano vuole avvicinarsi a Roma per arrivi turistici

Il motivo di questo sforzo economico è presto spiegato: con la Biblioteca degli Alberi Milano punta ad incrementare i flussi turistici. Grazie anche a un'accurata proposta sul fronte culturale, Milano risulta essere la seconda città più visitata d'Italia anche dopo la fine di Expo 2015.

Il capoluogo meneghino nel 2017 ha staccato la terza in classifica, Venezia, di circa 500.000 arrivi, attestandosi a un soffio dagli 11 milioni di arrivi complessivi. Roma appare ancora irraggiungibile con i suoi 25 milioni di arrivi annui, ma questo nuovo parco contribuisce a rilanciare Milano, riqualificare un quartiere, tenere su il mercato immobiliare, aumentare la qualità della vita e a incuriosire vecchi e nuovi turisti.