Cresce ogni giorno di più l'attesa per la presentazione ufficiale della nuova berlina di segmento D Alfa Romeo Giulia. Essa avverrà il prossimo 24 giugno in occasione dei festeggiamenti per un anniversario davvero importante per la storica casa automobilistica italiana. Ci riferiamo ai 105 anni di storia che proprio quel giorno Alfa Romeo compirà. Con la Giulia dovrebbe partire la tanto auspicata riscossa per la celebre casa automobilistica del Biscione, che viene da anni molto difficili a causa di un vero e proprio crollo nelle vendite. Queste almeno sono le ambizioni dell'amministratore delegato di FIAT Chrysler Automobiles Sergio Marchionne per Alfa Romeo.

Infatti come più volte annunciato dallo stesso Marchionne obiettivo primario per Fca sarà proprio il rilancio di Alfa Romeo. Questo dovrebbe avere inizio proprio con l'uscita della nuova berlina, destinata a dare serio filo da torcere alle rivali nel segmento premium del mercato auto. Ci riferiamo in particolare alle case automobilistiche tedesche che da anni dominano il settore ed in particolare Audi e Bmw. Senza dimenticare la stessa Mercedes, che negli ultimi anni ha recuperato molto terreno in questo prezioso segmento del mercato auto internazionale. Infatti le intenzioni dei vertici Fca sono molto chiare.

Con l'uscita della Giulia e di altri 7 modelli si punterà a rendere Alfa Romeo competitiva nella fascia medio alta del mercato auto.

Per fare ciò ovviamente serviranno vetture all'altezza. Già la Giulia darà una prima idea di quelle che potranno essere le ambizioni di Alfa Romeo, che come traguardo si pone entro il 2018 il raggiungimento delle 400 mila immatricolazioni annue. Risultato difficile da raggiungere visto che si parte dalle circa 60 mila vendite fatte registrare dal Biscione nel corso del 2014.

Tornando alla Giulia ancora dubbi sul nome dopo le parole di Marchionne. Egli infatti ha dichiarato che non è ancora convinto del nome Giulia. Secondo fonti autorevoli anche le sigle "100" e "6C" verrebbero tenute in considerazione. Non si esclude infine che la vettura possa avere due nomi diversi a seconda si tratti di mercato europeo o mercato nord americano.