Per il gruppo FIAT Chrysler Automobiles nei prossimi anni sono in arrivo grandi novità. Infatti nonostante l'ottimo momento che le case automobilistiche facenti parte di FCA vivono, sono attese interessanti novità per il futuro. Si tratta delle strategie fortemente volute e auspicate dall'amministratore delegato Sergio Marchionne, che finora da quando è il numero di FCA ci ha sempre visto giusto sulle tattiche da esercitare per far fronte ai piani di sviluppo messi in cantiere dal gruppo itali americano. In particolare prende sempre più corpo negli ultimi tempi l'ipotesi di una fusione con un altro big del settore.
Ci riferiamo a General Motors, questo per ripetere un'operazione simile a quella già avvenuta con Chrysler.
Sergio Marchionne vedrebbe bene l'alleanza con un altro grande gruppo
Del resto il numero 1 di Fiat Chrysler ha ben delineato il futuro del gruppo che dirige. Tra tutti Jeep è il brand meglio posizionato al mondo per quello che concerne i prossimi 5 anni. Per la casa automobilistica americana gli analisti prevedono volumi vicini ai 1,8 milioni di immatricolazioni, che dovrebbero essere raggiunti entro l'anno 2018. Questo infatti viene considerato al momento in assoluto come il business maggiore del gruppo italo americano. Molto bene anche Fiat che negli ultimi anni, in special modo grazie alla gamma 500, ha recuperato molte posizioni nel panorama mondiale dell'auto.
Adesso l'obiettivo primario diventa il rilancio di Alfa Romeo dopo anni difficili caratterizzati da un calo generalizzato delle immatricolazioni.
L'idea di Marchionne sarebbe quella di realizzare una vera e propria alleanza con un altro grande gruppo. Tra questi come detto il più indicato al momento sarebbe General Motors.
Quello che l'Ad vorrebbe realizzare è un qualcosa di molto simile a quello avvenuto negli scorsi anni nel settore bancario, dove alcuni tra i maggiori istituti si sono alleati fondendosi tra loro. Insomma Marchionne prospetta una sorta di oligopolio che però al momento nel settore auto sembra lontano dal realizzarsi a causa dell'ostracismo da parte degli altri gruppi.