Ancora un altro anno e la madre di tutte le superbike sarà di ritorno. Lo assicurano già in molti. Alcune riviste estere cominciano in queste settimane a scrivere con una certa insistenza del suo ritorno. I numeri, del resto, non sembrano far altro che confermare. Appena qualche giorno addietro, ad esempio, durante i preparativi per la nona gara del Gran Premio di Germania di Moto GP è stata presentata la livrea della GSX-R 30th Anniversary Limited Edition. I festeggiamenti riguardavano una generica GSX-R, ma a fare ben i conti trent'anni fa veniva presentata si la prima GSX R, ma era pur sempre una 750.

L'anno seguente, il 1986, in effetti, fu quello in cui fu presentata la prima 1000 della casa di Hamamatsu - in vero una 1100 - e il 2016 farebbe cifra tonda con quella data.

Un nome, un motore e patti da rispettare - Secondo voci autorevoli provenienti dal Giappone si sta lavorando già da tempo sulla 1000. GSX-R1000 L7 il nome della predestinata. Il propulsore, il cuore della futura GSX-R1000, sarà totalmente nuovo e avrà - prima volta su una moto - valvole a fasatura variabile (VVT: variable valve timing) che verranno regolate adattandosi alle esigenze del motore. Con questo sistema il motore avrà un funzionamento più performante con una combustione sempre ottimale ed una coppia più elevata.

I consumi e le emissioni saranno ridotti. Sorprende dalle indiscrezioni che i cavalli non supereranno i 200, sebbene gli si avvicineranno parecchio. Perché? Pare che in Giappone la parola sia sacra e che in Suzuki siano stati presi accordi tra gentiluomini con le altre tre case giapponesi proprio a proposito del tetto di 200 cv.

Questo il motivo che sembra guidare Suzuki verso un'altra soluzione. Come fu per la K5, saranno il peso e il bilanciamento della moto che renderanno la GSX-R1000 L7 una moto migliore delle altre.

Elettronica e sospensioni - Oramai è impossibile fare a meno dell'elettronica, così il sistema ABS Bosch verrà montato sulla nuova GSX-R1000, insieme a molte altre soluzioni provenienti direttamente dall'esperienza in Moto GP.

Davvero poco si sa sul fronte sospensioni. Seguire la scelta Yamaha e Ducati, che hanno adottato l'Unità di Misurazione Inerziale (IMU) Bosch? I giapponesi di Hamamatsu hanno da sempre preferito l'eccellenza ingegneristica all'intervento elettronico. Verrà presentata a Milano novembre (19-22), anche se, sempre secondo l'autorevole rivista inglese, non arriverà nelle concessionarie prima della metà del 2016. Considerando i prezzi delle rivali, sembra che la Suzuki voglia mantenere un profilo basso. E' ipotizzabile che la cifra si aggirerà intono ai 16-18.000 euro.