Qualche anno addietro, correva l’anno 1969, era uscita nelle concessionarie la mostruosa Mach III, la Kawasaki 500. Questa Moto segnò la svolta nel mondo delle due ruote e da allora nulla fu più come prima. Si passò dai 10-20 cavalli ai 60-70 nel giro di qualche anno. Come se oggi si potesse acquistare una moto con 300 e rotti cavalli. E poi fu la volta della Kawasaki H2, della versione replica, quella delle gare.
Un déjà vu da 326 cavalli e quarant’anni di storia
Di anni ne sono passati e l’impressione è netta, precisa, un déjà vu. Il salto prestazionale della Kawasaki Ninja H2Rpresentata qualche mese addietro è addirittura maggiore di quello che era avvenuto negli anni '70.
Le moto da GP1 oggi girano trainate da 240-250 cavalli e la Ninja, la spropositata, di cavalli ne ha 70 in più di una moto ufficiale. Con il sistema RAM in azione riesce a raggiungere i 326 cavalli. Era già successo, i più grandi lo ricordano bene. Erano gli anni '70 e il salto allora fu profondo, irreversibile. Non si scherzava più. Ora si faceva sul serio e il mondo delle gare non sarebbe più rimasto confinato ai soli circuiti.
La Ninja del 2015
In realtà di lei si è già parlato e parecchio. Sullo stesso sito ufficiale Kawasakici sono molti video che – ognuno a modo suo – ne riportano alcuni aspetti. Si vedono i maggiori rappresentati giapponesi che raccontano dell’idea, la si vede girare in una pista.
Compaiono anche dei ninja – vedi video in basso. L’ultimo video apparso in ordine di tempo è piuttosto singolare.
Il pilota e le sue due ragazze
Campione del mondo Superbike nel 2013 il pilota Tom Sykes possiede unaKawasaki H2R del 1974 e ha appena acquistato una H2R del 2015. Per stuzzicare la curiosità e soprattutto l’invidia di chi ama le due ruote, ha deciso di presentarsi in una pista d’aeri con le sue due Kawasaki del cuore.
Affascina non poco vedere un pilota ufficiale Superbike mettere in piega il mostro di cui tutti parlano, ma non dispiace neanche assaporare gli odori e i rumori che provengono dalla muscolosa H2R del 74. A vederla oggi, dopo più di quarant’anni fa ancora la sua figura e il rumore lascia correre veloci i ricordi a un passato di gloria.