Anche i ladri vanno a passo con la civiltà del progresso e ne sfruttano lo spirito innovativo. Abili lestofanti nelle loro officine ad uso di imbroglio hanno escogitato un passaggio alternativo per introdursi in casa delle vittime: niente più scale né porte scassinate né finestre forzate: semplicemente la cassetta della posta, senza dare troppo disturbo. La ruberia è diventata più discreta e ha il costo della raccomandata. Così arrivano fantomatiche multe destinate ad automobilisti ignari che magari si precipitano a pagarle. L'unica via di scampo è ancora una volta fare attenzione.

In che cosa consiste la truffa

Il nuovo brevetto truffaldino è made in Croazia e l'artificio è molto semplice. Vengono recapitate false multe che attestano l'omesso pagamento del tagliandino per il parcheggio sulle strisce blu. Magari pochi hanno memoria e si sentono già colpevoli, anche perché sulla lettera di notifica trovano indicato modello e colore della propria auto, il luogo della presunta violazione nella città di domicilio. Ecco allora l'ingiunzione a corrispondere l'importo (può raggiungere i 250 euro)della contravvenzione tramite bonifico, pena l'esecuzione dei beni immobili. A dare patente di ufficialità al reclamo di pagamento vengono indicati nomi di avvocati e notai pronti ad intervenire.

Come difendersi?

Per divincolarsi bisogna prima di tutto andare oltre il primo sguardo. Salta subito il sospetto vedendo che il testo è in croato, a volte con annessa traduzione, falsa dimostrazione dell'internazionalità dell'ufficio di emittenza. Con uno sforzo viene fuori che il numero di targa non è esattamente corrispondente e il luogo della città in cui è collocata l'infrazione magari non è stato mai frequentato.

Si tratta di una indicazione messa a caso. Un'altra spia è la provenienza croata del mittente (molto spesso la città di Pola): la multa autorizzata da uffici nazionali non può essere girata all'estero. Nei casi scoperti sono emerse irregolarità sul conto degli interessi e delle more, per le quali non si può sospettare la mano dei vigili. Ai dubbi è bene far rispondere le forze dell'Ordine nel frattempo che laproceda negli accertamenti per stanare gli hacker delle multe.