La nuova FIAT Tipo 2016 Opening Edition si preannuncia come uno dei più grandi successi di questi primi mesi dell'anno: il lancio a dicembre ha pienamente risposto alle aspettative della casa torinese, anche perchè il prezzo offerto da Fiat ha solleticato l'appetito dei potenziali acquirenti.
Il celebre mensile specializzato 'Al Volante' ha condotto un sondaggio tra i propri lettori, chiedendo loro se il prezzo 'aggressivo' si rivelerà una scelta vincente oppure controproducente.
Offerta nuova Fiat Tipo Opening Edition 2016: prezzo aggressivo, politica giusta o sbagliata?
C'è chi parla di prezzo d'attacco ottimo ed è convinto che il nuovo modello Fiat potrà riscuotere un buon successo: la perplessità nasce dal fatto che non si possa parlare di prodotto 'italiano' perchè di italiano, la nuova Fiat Tipo (turca di nascita) ha poco o nulla.
Qualcuno ha fatto anche l'esempio relativo a Dacia, da molti conosciuta come 'l'ex sovietica': fin quando gli italiani 'stavano bene' economicamente parlando, nessuno si sarebbe mai sognato di comprare una Dacia, ma ora ci si rende conto che le vetture low cost funzionano, eccome.
C'è chi afferma, infatti, che un prodotto costoso non è sempre indice di affidabilità e qualità: Marchionne sa il fatto suo e chissà che la nuova Fiat Tipo possa far rialzare la testa alla casa torinese, dopo una lunga crisi durata anni e anni. Prima ci si lamentava che le autovetture italiane costassero di più, in proporzione, rispetto a quelle 'straniere': ora non ci sono più scuse.
Fiat rischia di venire etichettato come marchio 'low cost'?
C'è pur sempre il rovescio della medaglia, rappresentato dal fatto che, attraverso questa politica di prezzi bassi, a lungo andare, la Fiat possa essere etichettata come un marchio 'low cost', con tutti i 'pericoli' ad esso connessi, come quello legato alla diffidenza.
Non dimentichiamoci, poi, che l'offerta Fiat per la nuova Tipo è strettamente connessa al discorso legato alla rottamazione e allora c'è chi si lamenta di non avere a propria disposizione un veicolo da 'rottamare' e, quindi, sarebbe costretto a pagare l'autovettura duemila euro in più.