La fortuna di un’auto è spesso legata al nome. Lo sanno bene le case costruttrici che, sia pur impegnate nella ricerca costante di nuove soluzioni tecnologiche, di design, motoristiche ed elettroniche per offrire un prodotto migliore alla clientela e stare, soprattutto, al passo con la pressante concorrenza, intendono stimolare il mercato ed il potenziale acquirente con la nostalgia del passato per auto definite “mitiche”.

Fiat: torna la 124 spider e l'intramontabile Tipo

Lo sa bene il Gruppo FIAT (FCA), che proprio da poco ha immesso sul mercato due nuove auto, la Fiat 124 spider e la Fiat Tipo, che riprendono i nomi di due fortunate serie del passato, risalenti, la prima agli anni sessanta/settanta del secolo scorso, l’altra alla fine degli anni ottanta.

Una felice rielaborazione di un’auto sportiva e di diporto, la prima, una nuova veste estetica (una berlina tre volumi, mentre la Tipo del 1989 era senza coda) per la seconda. E questo, dopo la nascita della Fiat 500, che richiama anche l’estetica originaria della più piccola auto della casa, ma non certo le motorizzazioni e il comfort, e della nuova Panda, nonché delle Alfa Romeo Giulietta e Giulia, che portano gli stessi nomi di quelle oggetto del desiderio degli automobilisti negli anni del boom economico, mentre da rumors della stampa specializzata pare sia in avanzata fase di progettazione una riedizione della Fiat 127.

Molti i ritorni al passato...

Anche il Gruppo Volkswagen non ha modificato i nomi di alcuni modelli che hanno fatto la storia e la fortuna della casa di Wolfsburg, a partire dalla Golf, passando per la Polo e la Passat, le cui prime serie risalgono a 40 anni fa, sino al Maggiolino, l'auto del popolo,che mantiene la stessa linea originaria disegnata da Ferdinand Porsche negli anni trenta, adattata ai gusti attuali, come pure la Porsche 911, la cui prima serie è del 1963.

E così hanno inteso fare la Maserati con la prestigiosa Ghibli, la Toyota con la popolare Yaris, la Suzuki con la Swift e la Vitara (uno dei fuoristrada maggiormente venduti), la Ford con la Fiesta, la Jeep (ora del Gruppo Fiat FCA) con la Renegade, la Wrangler e la Cherokee, la Renault con la Clio, la Scenic e la Twingo, l’Opel con la Corsa e l’Astra, e la Mini (ora di proprietà del Gruppo BMW), simbolo del concetto britannico dell’automobile al tempo dei Beatles e dei Rolling Stones, le cui dimensioni però sono cresciute pur rispettando le linee del prodotto originario.