"Un accordo Fca-Gm non può esserci adesso, probabilmente le grandi alleanze si faranno senza di me". Questa è la lapidaria risposta di Sergio Marchionne ai giornalisti intervenuti all'assemblea degli azionisti Fca, tenutasi pochi giorni fa ad Amsterdam. L'ad di Fca è apparso in sala stampa molto disteso, rasserenato dai dati del mercato europeo di marzo, che premiano Fca. Il gruppo italoamaricano è infatti cresciuto in Europa del 13,3%, aumentando la sua quota di mercato mentre quella di alcuni rivali come Gruppo Volkswagen e Gruppo Psa è risultata in decremento.
Numeri che beneficiano del buon andamento di Fca nel mercato italianoe che rendono più loquaci i vertici sul futuro del Gruppo.
Per Elkann Fca-Gm vale 10 mld di risparmi
Nei giorni scorsi era stato John Elkann, presidente della finanziaria Exor, a svelare agli azionisti gli scenari futuri del Gruppo. Per Elkann una fusione tra due big dell'auto come Fca e Gm garantirebbe risparmi per 10 miliardi di dollari l'anno, generando vantaggi competitivi di tutto riguardo. Per il momento le fusioni industriali sembrano accantonate dai grandi player per una bolla speculativo-tecnologica. Il riferimento è legato alla tecnologia ibrida e alla guida autonoma, due tecnologie che vedono Fca attendista. Secondo Elkann la fusione tra Fca e Gm è però la vera strada da perseguire, perché negli scenari più ottimistici, solo il 15% delle vetture vendute nel pianeta saranno totalmente ibride e a guida autonoma.
Per Marchionne Fca-Gm non è la sola ipotesi
All'assemblea degli azionisti tenutasi ad Amsterdam, Marchionne ha invece raffreddato la pista Fca-Gm. Ci sono comunque altri gruppi con cui il dialogo è aperto, come con Volkswagen e Toyota. Il gruppo coreano Hyundai-Kia sembra non voler essere coinvolto in questo risiko, mentre il Gruppo Psa è percepito come troppo piccolo e presente negli stessi mercati di Fca.
Marchionne ha poi dichiarato senza mezzi termini che se la Tesla 3 avrà successo, la copierà proponendo una berlina con uno stile italiano, ma ibrida. In un momento in cui Fca sta investendo su auto caratterizzate dal piacere di guida, come Alfa Romeo e Maserati, appare strategica la prudenza sull'ibrido. Si tratta di una tecnologia (insieme alla guida autonoma) molto lontana dalla tradizione motoristica italiana, improntata sulle emozioni e le sensazioni del pilota. Il partner di Fca va dunque cercato laddove l'ibrido è più sviluppato, per colmare questo vuoto di gamma. Per tale ragione, Toyota e Gm restano i partner più probabili.