Il 2018 sarà un anno fondamentale per Maserati. Quello infatti sarà un anno che vedrà l'arrivo di molte novità per la gloriosa casa automobilistica del Tridente. Le probabilità di vedere proprio in quel periodo uscire dagli stabilimenti italiani del noto marchio le nuove Maserati Alfieri e nuova GranTurismo, sono infatti altissime. Si tratterà di due vetture che dovrebbero dare nuovo slancio al brand di FIAT Chrysler, per raggiungere l'obiettivo delle 70 mila immatricolazioni annue. Così come dichiarato dal numero uno, l'amministratore delegato Harald Wester, che non fa mistero di puntare forte ad alcune nuove automobili per il rilancio della storica azienda italiana, così come dimostrato dal nuovo Suv Maserati Levante da poco arrivato.

Due nuove auto sportive arricchiranno la gamma del Tridente

Dunque, a quanto pare, la storica azienda motoristicadel Tridente si concentrerà sullo sviluppo di due nuove auto sportive: Maserati Alfieri e nuova GranTurismo. La prima rappresenta la versione definitiva del Concept mostrato a Ginevra nel 2014, che ottenne il gradimento dei fan della casa italiana. La seconda invece altri non è che il rifacimento dell'attuale modello, che presto andrà in pensione, visto che fu presentato nell'ormai lontano 2007. Anche queste due nuove automobili verranno realizzate su una versione modificata dello stesso pianale, che di recente è stato utilizzato per Maserati Ghibli, Quattroporte e Levante.

I due veicoli saranno prodotti a Modena insieme ad Alfa Romeo 4C

Le modifiche al pianale prevalentemente serviranno a renderlo più leggero, con un maggiore uso dell'alluminio in maniera da garantire per le nuove Maserati Alfieri e nuova Maserati GranTurismo un assetto più indicato per un veicolo sportivo. Infine si vocifera come sia molto probabile che questi due nuovi modelli vengano realizzati insieme ad Alfa Romeo 4C nello stabilimento Fiat Chrysler Automobiles di Modena.

Questo stabilimento negli ultimi tempi era stato al centro delle attenzioni di politica e sindacati per il presunto ricorso alla cassa integrazione in seguito alla dismissione di alcuni modelli prodotti entro la fine del 2016. In questa maniera dunque i posti di lavori dovrebbero essere salvaguardati.