La Ducati si affaccia sul mercato con un'altra versione della sua celebre Scrambler, che si differenzia (oltre che per il prezzo leggermente più alto) dalla Icon 800 per una differente colorazione, un manubrio basso in alluminio a sezione variabile, una sella dedicata al flat-track (la disciplina americana dove si corre con moto in derapata su ovali in terra battuta), scarico e parte del motore verniciato in nero.Prima di provare questa moto ero stato avvertito del fatto che ne sarei stato rapito. Così, effettivamente, è accaduto. Ma andiamo con ordine.....

Design ed allestimento

Minimalista. La #Scrambler riprende i canoni stilistici della sua illustre antenata con l'aggiunta di alcuni elementi di modernità come il singolo strumento digitale dalla forma tonda, lo scarico sotto al motore ed il brutto porta targa ancorato al forcellone. Tutto è al posto giusto e si nota l'estrema qualità costruttiva, anche se elementi come i convogliatori d'aria davanti al motore lasciano un poco a desiderare. Non solo. La Scrambler è una moto costruita con una innata razionalità. Basti pensare che l'accesso alla batteria è estremamente facile, così come quello al motore per effettuare gli interventi di routine. Il serbatoio del carburante rappresenta la vera opera d'arte di questa moto.

Costruito in metallo è solcato dai loghi a rilievo Scrambler, posti in bella evidenza. L'allestimento è ridotto all'essenziale: lo strumento digitale non contiene il contagiri, ma nello spazio sotto la sella vi è una ben più utile presa USB.

In sella

Qui viene il bello. Sebbene si parli di una moto che pesa oltre 180 kg a pieno carico ed abbia una altezza da terra nella media (790mm), non appena la si sposta da fermo si ha la percezione di manovrare una moto di cilindrata notevolmente inferiore.

Anzi, per dirla tutta, quando si sale in sella e si percorrono i primi metri in mezzo al traffico, sembra di stare sopra ad uno scooter di piccola cilindrata vitaminizzato. Chi è conosce (ed ama) il carattere rustico dei vecchi pomponi bolognesi, rimarrà un tantino deluso dal motore di questa moto. Le normativa Euro 4 ne penalizza l'indole sia in tema di timbro allo scarico, sia per la rumorosità meccanica quasi assente.

Il motore non ha picchi di potenza, seppur sia molto corposo in puro stile #Ducati. Questo permette di utilizzare la Scrambler a trecentosessanta gradi. Gli oltre settanta cavalli si sentono tutti a tutti i regimi ma, come detto, mancano le sensazioni forti. Nonostante questo, andare in giro con la Ducati è un vero spasso.

La sensazione di controllo è totale e sembra di aver guidato la Scrambler da sempre. Viene voglia immediatamente di affrontare le curve con il piede per terra, cercando la derapata. La ciclistica, seppur molto reattiva, offre comunque sicurezza alle alte velocità e se si deve fare una frenata improvvisa.....niente paura! Il freno anteriore a disco singolo è più che sufficiente e l'ABS entra in funzione solo nelle situazioni limite.

Più volte ho provato ad arrivare ai semafori con la ruota posteriore alzata. La Ducati sembrava mi permettesse di farlo, ma quando la forcella stava quasi a fondo corsa ed il posteriore sembrava sollevarsi da terra, ecco che entrava in funzione il sistema antibloccaggio e ciò non avveniva.

Difetti macroscopici questa moto non ne ha. Forse si può criticare solo la scarsa abitabilità in coppia. Per il resto, si deve rimarcare che la Scrambler è una moto da utilizzare in ogni condizione, nonché un ottimo giocattolo per chi si vuole divertire ad elaborarla. Il prezzo della Mach 2.0 è di Euro 10.250,00 franco concessionario (vanno aggiunti circa altri 200,00 Euro per l'immatricolazione). Molto di più rispetto alla Icon 800 che costa 8.750,00 Euro.

Perchè comprarla: una moto adatta a tutti, bella da vedere, ottima per un utilizzo globale e con la quale giocare a piacimento con gli accessori e le elaborazioni. Un motivo per evitare l'acquisto: il costo degli accessori è troppo alto, così come il costo dei tagliandi importanti (ma questo vale per tutte le Ducati....). Ad un certo numero di chilometri (per la Scrambler ogni 24.000) vanno poi sostituite le cinghie di distribuzione.