In California amano da sempre le Ferrari "scoperte" e a Maranello lo sanno bene, quindi dove presentare l'ultima "aperta" se non al Concorso di Eleganza di Pebble Beach? Il modello in questione è la nuova 488 Pista Spider, ovvero l'ultima en plein air basata sulla mostruosa 488 Pista presentata a Ginevra a marzo. Nello specifico poi la Pista rappresenta la cinquantesima "aperta" nella storia della casa di Maranello. Ma andiamo a vedere insieme le caratteristiche della neonata.
La spider più potente di sempre
La tradizione della Ferrari di produrre la versione spider delle loro vetture più pistaiole risale al 2010, con la produzione della 430 Scuderia 16M (su base 430 Scuderia).
Gli ingegneri poi si dovevano confrontare con un'antenata di peso come la ululante 458 Speciale Aperta. Fortunatamente però si partiva da una base elevatissima come la Pista coupè, con la quale gli stessi ingegneri avevano già alzato notevolmente l'asticella rispetto alla 488 base. Sotto il cofano della Spider troviamo lo stesso V8 3.9 litri delle coupè, che eroga l'impressionante cifra di 720 cavalli (a 8.000 giri) e 770 Nm che saranno disponibili a 3.000 giri in settiman marcia. Le prestazioni parlano di uno 0 a 100 bruciato in soli 2,85 secondi (identica alla coupè), uno 0 a 200 in 8 secondi spaccati e ben 340 km/h di velocità massima. Il problema più grosso era però rendere l'auto una spider senza gravare troppo sul peso dell'auto.
Gli ingegneri sono riusciti a limitare il peso a soli 1.350 kg (+100kg) grazie a un larghissimo uso di materiali compositi e leghe leggerissime. Per i clienti più attenti alle prestazioni saranno presenti poi altri cerchi, rispetto a quelli forgiati in lega leggera della presentazione, che saranno realizzati interamente in fibra di carbonio.
Questa ricerca spasmodica di leggerezza rende la Pista Spider la cabrio più potente e veloce della Ferrari, con un rapporto peso/potenza di soli 1,92 kg/CV.
Bellezza al servizio del design
Come la 'sorella' a tetto rigido, la Spider è stata disegnata in funzione del massimizzare l'efficienza aerodinamica. I tecnici hanno infatti dovuto ridisegnare completamente il retro dell'auto, ridisegnare il roll-bar dietro la testa degli occupanti e tutto senza snaturare le prestazioni aerodinamiche originarie.
Il trattamento dimagrante riservato agli esterni, con i pannelli interamente realizzati in carbonio, è stato adottato anche negli interni. Buona parte del cruscotto è infatti realizzato in fibra di carbonio, cosi come l'intero pannello porta e l'anima dei sedili. L'occhio degli ingegneri ha toccato poi anche le maniglie delle portiere che, come tradizione, sono state sostituite da laccetti realizzati in Alcantara. La Spider potrà poi contare sugli stessi sistemi che controllano il corpo vettura della Pista coupè. Un sistema come il Ferrari Dynamic Enhacer (FDE) rende la gestione delle dinamiche laterali a elevate prestazioni più prevedibile, controllabile e intuitiva. Tutto questo per garantire un coinvolgimento al top della categoria ma, al contrario della sorella coupè, con il vento tra i capelli e il sound dietro la testa.