Il Concorso di Eleganza di Pebble Beach è da sempre sinonimo di vetture d'epoca e veicoli di indissolubile bellezza nel tempo. Detto ciò fa abbastanza effetto quindi vedere che in lamborghini abbiano scelto proprio questa cornice, nello specifico al "The Quail, A Motorsport Gathering", per presentare la loro ultima arrivata: la Aventador SVJ. La J sta per Jota, ovvero un nome utilizzato la prima volta nel 1963 sulla Miura e che da allora identifica le vetture più performanti della casa del toro. La Jota si è poi distinta negli scorsi mesi, prima del lancio, per essere diventata l'auto di serie più veloce al Nurburgring battendo il precedente record della Porsche GT2RS.
L'ultimo V12 completamente aspirato
Impossibile non partire da lui, sua maestà il V12 aspirato. Sulla Jota gli ingegneri hanno preso il 6.5 litri V12 della Aventador S (730 cavalli) e gli hanno messo mano cambiando le valvole (ora in titanio), il sistema di aspirazione del motore e montando un nuovo scarico in titanio. Il risultato di questo tuning parla di 770 cavalli (a 8.500 giri) e 720 Nm di coppia 6.750 giri. La Jota tocca scatta da 0 a 100 in 2,8 secondi e tocca i 200 da fermo in 8,6 secondi, per poi continuare fino 350 km/h. La potenza viene scaricata a terra tramite il solito (pessimo a mio dire) cambio ISR mono-frizione di 7 marce e, grazie al sistema di trazione integrale Haldex (arrivato al quarto stadio), nemmeno un solo cavallo viene sprecato.
Infine grazie a un peso di 1525 kg la Aventador SVJ vanta un rapporto peso/potenza di 1,98 kg/CV.
Sistema ALA 2.0
Una super-car al giorno d'oggi non è sola potenza e questo in Lamborghini lo sanno benissimo. La Jota è infatti stata disegnata principalmente per massimizzare il carico aerodinamico e, solo in seconda battuta, per essere bella.
Il pannelli sono realizzati interamente in fibra di carbonio e presentano linee tese e spigoli. Questa nuova carrozzeria garantisce un aumento del carico aerodinamico del 40% rispetto alla Aventador S e una riduzione dell'1% della resistenza aerodinamica. Gli ingegneri hanno poi insistito per adottare il sistema ALA della sorella Huracan Performante.
La Jota può ora contare su uno splitter anteriore enorme e una nuova ala posteriore fornita di tre nuovi canali al cui interno sono posizionate delle paratie elettro-attuate. Le paratie sono collegate al sistema ALA e si aprono/chiudono a seconda di vari parametri dell'auto, permettendo una nuova forma di aero-vectoring che incolla l'auto in curva e la fa correre più rapida in rettilineo. Al posteriore troviamo poi un nuovissimo (e enorme) diffusore a pinne divergenti che, insieme agli acceleratori di flusso sul fondo dell'auto, risucchiano l'auto verso l'asfalto. Grazie alla forma 2.0 dell'ALA quindi la Lamborghini può contare su un aumento del 30% del grip della ruota interna in curva. Gli ingegneri hanno poi fornito la Aventador dell'ultima evoluzione del sistema LRS (ruote posteriori sterzanti), delle sospensioni megnetoreologiche (LMS) e dell'’unità di controllo LDVA 2.0 che, abbinate alle gomme semi-slick opzionali Trofeo R, assicurano una manovrabilità sublime.
L'EGO al servizio del pilota
Per finire gli interni sono stati sportivizzati a loro volta ma mantenendo gli schermi TFT davanti al pilota e nella consolle centrale. Proprio quest'ultimo offre i dati del sistema ALA e della modalità di guida selezionata: Strada, Sport, Corsa ed EGO (personalizzabile in tutti i parametri). Il prezzo di tutta questa "lamborghinità"? La casa parla di 349.116 euro senza le tasse, le quali in Italia aumentano la cifra a ben 425.921 euro Iva inclusa.