Da qualche giorno è tornato di attualità un provvedimento di cui si parlava anni fa riguardante le targhe delle nostre auto. Si tratta della cosiddetta portabilità della targa, ossia la facoltà data al cittadino di trasferire la targa di una vecchia auto nel momento in cui si va a sostituirla con una nuova. Il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, di fatto ha confermato l’adozione di questo provvedimento che era già inserito nella ormai vecchia riforma del codice della strada del lontano 2010. Una misura che era rimasta ferma al palo perché non è mai stata dotata del relativo regolamento attuativo.

Il Ministro durante le votazioni in Senato riguardanti alcune mozioni di sfiducia a suo carico provenienti da Forza Italia e Pd, si è dimostrato entusiasta di questo provvedimento che secondo lui porterà vantaggi sia in termini economici che burocratici nei confronti dei cittadini.

Come funzionerebbe la portabilità della targa

Una misura che va nella direzione di avvicinare il Ministero di cui è titolare Toninelli, alle istanze della gente, questo il tema del discorso in Senato da parte del Ministro, come riporta un attento articolo del “Fatto quotidiano”. In pratica, a provvedimento avviato, i cittadini che andranno ad acquistare una nuova auto, potranno portare la vecchia targa sul nuovo veicolo.

Questo però solo in caso di acquisto di autovettura nuova, perché sempre la riforma del codice della strada ha previsto che in caso di acquisto di una autovettura usata, la targa passerebbe dal vecchio al nuovo proprietario del veicolo.

Cosa cambia per i cittadini

Sempre dalle pagine del Fatto quotidiano che riporta le parole del Ministro Toninelli, si sottolinea che in caso di cessione del veicolo senza correlativo acquisto di una nuova auto, la targa andrebbe consegnata alla Motorizzazione.

In pratica si tende a far diventare la targa personale, per la durata di 15 anni con possibile rinnovo dopo la scadenza. Lo stallo di questo provvedimento, che torniamo a ricordare, era già inserito nel nuovo codice è dipeso con tutta probabilità dal fatto che il costo di questa operazione in termini di adempimenti da parte del legislatore, che deve andare a produrre nuove normative in base a nuove casistiche, non è in linea con il risparmio economico dato ai cittadini. Infatti su un articolo del quotidiano “Repubblica”, un'analisi del vantaggio per i contribuenti fissa in 41 euro la cifra risparmiata.