Nella notte fra domenica 10 e lunedì 11 gennaio sono stati presi d'assalto i cassonetti di riciclo degli abiti usati del Vomero messi a disposizione dei cittadini dall’ASIA (Azienda Servizi Igiene Ambientale). I punti di raccolta fanno parte del progetto “Ci facciamo in quattro per Napoli” promosso dall’azienda partenopea per migliorare la qualità igienica delle strade. Un gruppo di persone, identificato da alcuni come Rom, si è “tuffato” letteralmente nei cassonetti rischiando di finire incastrato tra le lamiere nella centralissima via Scarlatti.

Non è un caso isolato. Il pericolo è soprattutto per i più piccoli costretti a scavare tra i rifiuti. In passato un bambino di nazionalità rumena morì incastrato mentre rovistava con la testa bloccata nella leva del cassonetto.

Abiti usati, oro dell'abusivismo

I cittadini hanno segnalato il ripetersi di questi episodi e il mancato intervento delle forze dell’ordine. Nella foto scattata da uno dei cittadini, membri del gruppo Facebook “Cittadinanza attiva in difesa di Napoli”, si vede chiaramente un uomo con mezzo busto calato in “una pesca miracolosa” all’interno del cassonetto alla ricerca di abiti e pezze da portare via. Disperazione o inciviltà? I cittadini sono divisi a riguardo. C’è una nutrita fetta che denuncia come i rom assaltino di notte questi punti di raccolta di abiti usati lasciando poi immondizia ovunque solo per andare a rivendere gli abiti al mercato abusivo a cielo aperto di Piazza Garibaldi.

Altri mettono in dubbio che tali abiti vengano realmente donati dall’Asia a persone bisognose. Le immagini raccolte e pubblicate su Facebook mettono in luce una situazione di degrado e di indifferenza che non risparmia nessun angolo della città, nemmeno di un quartiere identificato come “Napoli Bene”.

Che fine fanno questi abiti usati?

Molti (ma non per forza rom) recuperano dai cassonetti dei rifiuti e da quelli per la raccolta abiti e stoffe, ma anche borse e scarpe, che in parte utilizzano per sé. Una buona quantità di queste “pesche miracolose” viene esposta su delle lenzuola adagiate sui marciapiedi della stazione Garibaldi e viene acquistata a 2 e 5 euro da gente di passaggio, ignari o meno delle condizioni igieniche degli oggetti in questione.