Nel pomeriggio di oggi, 26 settembre 2016, i militari della Guardia Costiera di Napoli hanno eseguito un maxi sequestro di prodotto ittico, circa seicento chilogrammi, in quanto risultato scaduto e in cattivo stato di conservazione. Le Forze dell’Ordine hanno operato nell'ambito di un'operazione nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli.

Sono stati redatti numerosi verbali a causa del pesce scaduto

Una buona parte del pesce in questione era stato messo in vendita senza il rispetto delle norme concernenti la tracciabilità e l'etichettatura.

Dunque, sono stati redatti numerosi verbali di illecito amministrativo nell’ambito dell’operazione a San Giovanni a Teduccio. La notizia si sta diffondendo sempre più sui quotidiani e sui social network, un vero peccato per uno dei prodotti più rappresentativi della cucina napoletana. Ma ricordiamo che Napoli non è l’unica città in cui è accaduto un fatto del genere, dunque è bene sapere quali sono i rischi in cui incorrono le persone che malauguratamente si sono nutrite, senza saperlo, di cibo scaduto o avariato.

Quali sono i rischi per chi lo ha mangiato?

Il rischio principale e più facilmente riconoscibile è quello di unaintossicazione alimentare. Essa si manifesta dapprima con nausea e successivamente possono presentarsi vomito o crisi gastroenteriche.Questi malori si risolvono in genere nell'arco di otto-dieci ore.

Purtroppo, in alcuni casi, le conseguenze possono essere più gravi: febbre e addirittura emorragie in soggetti particolarmente sensibili. Per evitare di incorrere nel rischio di ingerire cibo avariato, esistono alcuni accorgimenti che possono rivelarsi utili, soprattutto quando si mangia fuori casa. I ristoranti più 'sicuri' sono quelli in cui il personale mostra il pesce ai clienti prima di cucinarlo, dicendo se si tratta di pescato del giorno oppure no. Una vera e propria garanzia in più per il consumatore, che ha sempre il diritto di chiedere informazioni sul cibo che gli verrà servito prima della sua preparazione.