L'intervista a Steve mccurry
Si è tenuto ieri, 27 ottobre 2016, l'incontro pubblico del fotoreporter americano Steve McCurry presso la Sala dei Baroni all'interno del Maschio Angioino di Napoli.
Accolto da una folla di giovani, McCurry è stato intervistato dal giornalista Roberto Cotroneo, in presenza dell'assessore alla Cultura e al Turismo, Gaetano Daniele, e della curatrice della mostra "Senza confini", Biba Giacchetti.
L'assessore Daniele ha aperto l'incontro, sottolineando quanto fosse importante per la città poter ospitare un artista del calibro di McCurry e constatando come all'iniziativa avessero preso parte soprattutto ragazzi, fortemente ispirati dalla figura del fotografo giramondo.
McCurry ha cominciato parlando della sua mostra "Senza confini", inaugurata nella giornata del 27 ottobre al Palazzo delle Arti di Napoli, ringraziando la curatrice Biba Giacchetti, con la quale collabora da oltre vent'anni, e Peter Bottazzi che si è occupato del dinamico allestimento.
Steve McCurry e la Ragazza Afgana
Parole di sostegno per la sua "Ragazza Afgana", Sharbat Bibi, arrestata in questi giorni in Pakistan per il possesso di documenti falsi. Il fotografo ha sottolineato come per anni ella sia stata l'icona dei profughi e dei rifugiati di tutto il mondo, ed ora sia divenuta il simbolo di quelli non desiderati. Sharbat è una vedova, con figli piccoli, e merita compassione per una vita vissuta scappando da quando era orfana a quando poi si è costruita una famiglia.
Egli ha racconta di come dopo la prima fotografia scattata nel 1984, abbia ritrovato la donna afgana soltanto nel 2002, cercando poi di mantenere i contatti per sostenerla economicamente e moralmente. è importante stabilire una connessione con i soggetti dei propri ritratti, dimostrando sensibilità e rispetto.
Il rapporto di Steve McCurry con la fotografia digitale
Parlando della fotografia digitale, Roberto Cotroneo ha posto all'attenzione il fatto che oggi si possano contare nel mondo oltre cinque miliardi di dispositivi di ripresa. Circostanza che ha inevitabilmente cambiato il modo di approcciarsi alla fotografia. McCurry si è dichiarato un grande fan degli smartphone, poiché entrano comodamente in una tasca, e sono facili da usare.
Anche Instagram è un ottimo strumento di diffusione delle immagini, alle quali non c'è necessità di applicare alcun filtro quando vengono scattate nel modo giusto. Ha inoltre riflettuto sul fatto che con la pellicola Kodachrome 64 sarebbe stato impossibili scattare fotografie in condizioni di scarsa luminosità, mentre grazie alla tecnologia digitale, ciò è divenuto possibile. Quello che è importante nella fotografia, secondo McCurry, è divertirsi.
Le cinque fotografie preferite da Steve McCurry
Ironicamente McCurry ha dichiarato che il gradimento verso i suoi scatti varia a seconda dei giorni della settimana. A volte ne predilige una per la difficoltà con la quale è stata eseguita, altre volte per una questione di empatia nei confronti dei soggetti ritratti.
Le sue cinque fotografie preferite al momento dell'intervista:
- la Ragazza Afgana;
- la tempesta di sabbia;
- il cane sulla soglia che aspetta di entrare;
- i cammelli in fuga dai pozzi petroliferi;
- il pescatore dello Sri Lanka.
Al termine dell'intervista Steve McCurry si è reso disponibile con il pubblico per foto e autografi, continuati poi al Palazzo delle Arti, dove era in corso l'inaugurazione della mostra "Senza confini".
L'esposizione sarà visibile al Pan di Napoli fino al 12 febbraio 2017.