E' sempre più uno scontro al vetriolo quello tra Luigi de Magistris e Roberto Saviano. I due interpretano in maniera diametralmente opposta i problemi della città partenopea. Ottimista l'uno, pessimista l'altro.

De Magistris: le accuse a Saviano

Con un post su facebook il sindaco è andato giù duro contro l'autore di Gomorra rivolgendogli una precisa accusa: "Vuoi vedere, caro Saviano, che ti stai costruendo una pelle su Napoli e sui napoletani? Stai facendo ricchezza sulle nostre fatiche, le nostre lotte, sulle nostre sofferenze". Il post di de Magistris prende spunto da un commento dello scrittore campano sul social.

Saviano ha commentato il ferimento di una bambina per strada nel corso di una sparatoria, dicendo che a Napoli non c'è speranza di cambiamento.

Per il sindaco de Magistris Napoli sarebbe cambiata e chi lo nega farebbe il gioco di chi invece ritiene questa terra condannata al male. Il sindaco pur riconoscendo che indubbiamente sono ancora tanti i problemi da risolvere, nello stesso tempo ha sottolineato i risultati che si sono raggiunti e chi lo nega sarebbe quindi in malafede. Per il sindaco, lo scrittore di Gomorra ormai sarebbe diventato una sorta di brand che cavalca un certo tipo di narrazione.

Non si è fatta però attendere la risposta di Saviano sempre via facebook che ha replicato indirettamente al sindaco: "C'è turismo, che negli ultimi due anni che siano morti oltre 60 ragazzi è un dato ininfluente.

Non si ammazzano tra loro. Sparano tra la gente, ma a Capodanno boom di presenze in città, Stop. Chiuso. Finito. Con il sindaco che mi invita a visitare la città, manco fosse una guida turistica".

Ma sono realmente fondate le accuse che il sindaco rivolge a Saviano? Napoli è una bellissima città, ricca d'arte, di cultura, ma questo non vuol dire che bisogna ridurla a stereotipo.

Raccontare questa città significa narrare anche le sue ombre, il lato oscuro. Altrimenti ne emerge un ritratto edulcorato poco veritiero. Ed è proprio questo che fa coraggiosamente Saviano raccontandoci di una Napoli, di cui molti non vorrebbero sentire parlare, ma che esiste. E bisognerebbe una volta tanto riuscire ad affrontare questi aspetti negativi, prenderne coscienza, per riuscire a risolverli senza far finta che non esistono.

Chi invita a parlare non solo della bellezza di questa città, non ne nega certo anche tutti gli aspetti positivi. La città di Partenope è complessa, contraddittoria, avviluppata com'è da nodi irrisolti e tormentosi: accanto alla bellezza l'inferno. E bisogna raccontare anche l'inferno per rendere giustizia a una città, che qualcuno ha definito un paradiso abitato da diavoli.