Il M5S rischia di perdere credibilità dopo la paventata notizia, che alcuni componenti sarebbero contravvenuti ad una direttiva che prevede la restituzione della diaria non utilizzata, per questioni legate alle spese di rappresentanza.
Già nella giornata di ieri, molti articoli echeggiavano una non restituzione della diaria da parte dei grillini, così come manifestata durante la campagna elettorale che ha spinto molti elettori a votare il Movimento. Se ciò non bastasse, durante una diretta TV in un programma ammiraglia Mediaset, un dissidente del Movimento ha ammesso che la diaria non l'ha restituita e che aspetta che lo facciano prima i suoi compagni, specificando che il loro compenso dev'essere "equiparato a quello dei parlamentari europei", quindi giustificando apertamente la non restituzione della diaria.
Non dimentichiamo che i grillini siedono nel Parlamento proprio perché, durante i lunghi mesi di lotta elettorale, avevano continuamente sottolineato che non avrebbero accettato il rimborso elettorale (in effetti vi hanno rinunciato) e tutte le spese extra, e si sarebbero "accontentati" di 5.000 euro lordi più il rimborso relativo a spese sostenute realmente e rendicontate, destinando tutto ciò che non si è speso, a un fondo di solidarietà.
Tutto questo si potrebbe spiegare se si tiene conto, secondo alcuni attivisti del movimento, che ci sono alcuni parlamentari che si troverebbero svantaggiati nel percepire solo una piccola indennità poiché c'è chi ha lasciato il lavoro, chi è in aspettativa e 5.000 euro lordi sparirebbero una volta pagate le tasse.
Insomma, il Movimento si è impantanato in una difficilissima questione.
Non è mancato l'intervento di Grillo sul suo blog che descrive l'attuale situazione politica come un gioco cinese, in cui le pedine vengono catturate se circondate completamente dalle avversarie. Egli stesso afferma che ha la "sensazione di essere circondati, calpesti e derisi dal Potere Costituito che sta muovendo ogni leva a sua disposizione per distruggere il M5S".