Nello Stato repubblicano del 2013,  dopo essere stato approvato il pacchettosicurezza per internet, il presidente Napolitano ha denunciato 22 internauti, che hanno avuto ilcoraggio o l’ardire, di esprimere liberamente il proprio pensiero, con l’accusadi aver commesso il reato di vilipendio delCapo dello Stato.

In merito allavicenda è intervenuto Beppe Grillo che dal suo blog ha denunciato il rischio diuna censura anche del web: “Chi può essere al sicuro di un'eventuale denunciaper una critica al Presidente della Repubblica? Allora, per difendersi, l'unicomezzo è non scrivere più nulla.

Bocche cucite. Dita bloccate sulla tastiera. Commenti oscurati".

Infatti, facendo riferimento all’assolutismo monarchico diLuigi XVI, e oscurando i commenti, ha lanciato un monito sul rischio della censura sul web: "Questo post, perevitare denunce a chicchessia sarà, per la prima volta nella storia del blog,senza possibilità di commento. In futuro, magari, diventerà la regola per tuttala Rete in Italia".

Ad ogni modo, dopo le elezioni politiche, che non sonoriuscite a decretare un partito politico vincitore a piena maggioranza, e dopola formazione del Governo di “scopo”Letta, 22 persone sono stateindagate per “vilipendio”secondo l’articolo278 del c. p. del Codice Rocco: “Offesaall'onore e al prestigio del presidente della Repubblica.

Chiunque offenda l’onoreo il prestigio del Presidente della Repubblica è punito con la reclusione dauno a cinque anni”, dalla Procura di Nocera Inferiore.

Questo non è l’unico episodio di censura del web, infatti, dopola formazione del Governo Letta, sono avvenuti anche altri episodi simili, comegli insulti, le minacce di morte, e di violenza, verso la Presidente della Cameradei Deputati Laura Boldrini, e delMinistro dell’Integrazione Cécile Kyenge,che sono stati accolti da solidarietà, ma anche da polemiche riguardanti la tuteladella libertà di espressione sul web, mentre, intanto, la Procura di Roma ha avviato un'inchiesta, che contempla i reati diminacce, diffamazione e violazione della privacy, e ha già disposto larimozione dei post e delle immagini offensive, con la chiusura delle pagineweb, in attesa di risalire agli autoridelle offese attraverso la Polizia Postale della capitale.

La grave e prolungata crisi economica del Paese, e ladisperazione di milioni di cittadini, sembra venire alla luce nella solalibertà di espressione del web, e oltre al monitodi Grillo, affinché possa essere abolito l’art. 268 del c.p., sono arrivatianche messaggi di solidarietà da parte di SusannaCamusso, Cgil, che esprime la sua vicinanza al presidente della camera e alministro Kyenge dichiarando su Repubblica: “La deriva che si sta esercitandonei confronti del presidente della Camera Laura Boldrini, come nei confrontidel ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge”. 

Mentre la capogruppo del M5S alla Camera, Roberta Lombardi, sottolinea anche e soprattutto,la necessità di non censurare il web: "Massima solidarietà alla presidenteBoldrini per le minacce sul web.

Le ho subite anch’io via posta ordinaria, manon per questo chiedo una sua limitazione. Nonostante la violenza subitaattraverso il web, crediamo fermamente nella libertà della rete e rifiutiamo qualsiasi sua limitazione".