Ieri la giornata è iniziata con una pioggia che avrebbe fermato anche i più temerari, invece no, la gente si affolla in una delle piazze più antiche del mondo dove artisti, personaggi della storia della Chiesa sono transitati e lì si è affacciato un uomo, un papa che "dai confini del mondo" è venuto a riportarci tutti verso una parola, alcune volte troppo calpestata: umiltà.

Questo nella giornata contro la violenza sui bambini, violenze che purtroppo sono state protagoniste nella Chiesa degli ultimi anni, ma che quest'uomo è venuto a respingere, a condannare senza punire perché anche chi compie del male è sempre un fratello che sbaglia, umilia la propria missione ma è pur sempre un fratello.

E allora non dobbiamo meravigliarci, che un papa venuto così in sordina, sia arrivato per ricostruire e per rimettere a galla la barca affidata a san Pietro e ai suoi successori? Il papa nel suo Angelus ha ricordato con la sua semplicità che lui è vicino a loro con la preghiera che non li abbandonerà mai.

Papa Francesco ha ricordato anche chi oggi soffre di malattie polmonari, malati di tutti i giorni che noi ricordiamo troppo poco, oppure solo quando c'è qualche articolo di giornale che lo ricorda. Al termine della Santa Messa celebrata per le Confraternite sul Sagrato della Basilica Vaticana, il Papa ha inviato anche un «saluto speciale» all'Associazione Meter, impegnata nella lotta alla pedofilia, si proprio un'associazione cattolica che si occupa di pedofilia, perché non esiste una Chiesa angelica e una demoniaca, ma esiste la Chiesa e chi crede sa profondamente che bisogna amarla così com'è anche con le sue imperfezioni.

La vicinanza alle famiglie e a quanti hanno subito violenze è totale ma ha concluso il pontefice affidando alla responsabilità di tutti i cristiani: "tutti dobbiamo impegnarci con chiarezza e coraggio affinché ogni persona, specialmente i bambini, che sono tra le categorie più vulnerabili, sia sempre difesa e tutelata"