Oggi ricorre il 18° anniversario di uno dei massacri più terribili che siano mai stati compiuti, quello di Srebrenica. L’11 luglio 1995 le truppe serbo-bosniache, guidate dal generale Ratko Mladić, trucidarono, secondo le stime ufficiali, 8.372 musulmani bosniaci, tutti di sesso maschile, di ogni età. Finora sono stati recuperati i resti di 6.066 vittime, mentre 2.306 risultano ancora disperse. Ratko Mladić è stato arrestato il 26 maggio 2011, dopo 16 anni di latitanza. Oggi in Bosnia migliaia di persone si sono riunite per la risepoltura di 409 vittime recentemente identificate, fra le quali figurano anche 43 adolescenti e un neonato.

Ma com’è oggi Srebrenica? Srebrenica, che in serbo-croato significa “miniera d’argento”, è una tranquilla cittadina situata fra le montagne della Bosnia ed Erzegovina, precisamente nella cosiddetta Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina (Repubblica Srpska). Si tratta di una regione che, pur appartenendo alla nazione bosniaca, ospita coloro che conservano l’entità serba. È necessario di fare un po’ di chiarezza. La Bosnia ed Erzegovina, il cui nome è formato da Bosnia (dal fiume Bosna) ed Erzegovina (dal tedesco Herzog, duca), con capitale Sarajevo, è divisa in tre entità principali: oltre alla già citata Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, ci sono la Federazione di Bosnia ed Erzegovina e il distretto di Brčko.

La Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina non è da confondere con la Serbia, nazione a parte, con capitale Belgrado.

Prima della guerra civile, Srebrenica era famosa in tutta l’ex-Jugoslavia per i suoi stabilimenti termali e per le sue miniere di zinco, piombo e oro. Oggi la città si è impoverita e la sua economia si basa soprattutto sull’estrazione del salgemma.

Srebrenica conta circa 22.000 abitanti e conserva chiese cattoliche, ortodosse e moschee, che testimoniano il miscuglio culturale non solo della cittadina bensì dei Balcani interi.

Per commemorare il triste evento, un buon modo per rendere omaggio agli intriganti Balcani è l’ascolto della meravigliosa e trascinante musica di Goran Bregović, compositore bosniaco, nato a Sarajevo da padre croato e madre serba: i Balcani riuniti in un unico artista.