La vitamina C, o acido ascorbico, è una sostanza organica che si trova in natura. È essenziale per l’uomo, non solo per le sue note proprietà antiossidanti, bensì anche perché svolge numerose altre funzioni. Oltre a determinare il corretto funzionamento del sistema immunitario, essa rinforza i vasi sanguigni, la pelle, i muscoli e le ossa, svolge un’azione antistaminica e favorisce l’assorbimento del ferro.

Un basso livello di vitamina C nell’organismo può portare all’insorgere di arteriosclerosi, nonché allo sviluppo di radicali liberi sulle pareti cellulari vascolari.

Invece, una grave carenza di vitamina C causa la comparsa dello scorbuto, malattia che rischia di provocare emorragie, osteoporosi e addirittura un arresto della crescita nei bambini. Per prevenire lo scorbuto, è necessario assumere ogni giorno 10 mg di vitamina C, tuttavia un maschio adulto può assumerne fino a 60 mg quotidianamente, che all’incirca corrispondono alla quantità contenuta in un kiwi di media dimensione. Ma dove si può trovare questa preziosa vitamina?

Generalmente si pensa che siano gli agrumi gli alimenti più ricchi di vitamina C, ma in realtà se ne può ricavare molta di più da altri cibi. Una delle sostanze che ne contengono di più è l’acerola, seguita da rosa canina, peperoncino, peperoni, rucola, broccoli, kiwi, cavoletti di Bruxelles, lattuga, fragole e, infine, agrumi.

Considerevoli quantità di vitamina C si possono trovare anche in piselli, pomodori, kaki e ananas.

In inverno tendiamo a privilegiare gli alimenti più ricchi di vitamina C, mossi dalla convinzione che possano combattere le malattie. Ciononostante, solo una parte della comunità scientifica sostiene che la vitamina C sia effettivamente in grado di prevenire il cosiddetto raffreddore comune.

Poiché si tratta di un tema che è tuttora oggetto di numerose discussioni, è bene assumere giornalmente la giusta quantità di vitamina C senza abusarne: un eccesso può portare a disturbi gastrointestinali e calcoli renali.