I grandi uomini, gli innovatori capaci di proiettare losguardo oltre il presente, i leader capaci di fare sognare scatenano sempreviolenti campi di forza contrastanti. Gli innovatori irrompono nella società come un uragano,generano passioni forti di amore e di odio.

I gruppi di potere li percepiscono come viruspericolosi, capaci di contaminare e stravolgere l'esistente, e generanoanticorpi per contrastarli, espellerli e conservare il proprio equilibrioomeostatico.

È stata questa la storia dei grandi uomini del passato,disconosciuti, vilipesi, combattuti fino alla morte fisica o sociale.

Gli innovatori mettono in discussione valoriconsolidati, costumi di massa, interessi e forze di potere stratificato. Per questo sono collocati nel circolo dei cattivi, deitrasgressori delle leggi e della morale. Sulle loro fronti è impresso il marchio del"delinquente" e del "corrotto".

Etichettati come diversi, sono rappresentati comeesseri abietti dai quali stare lontano, da espellere da tutte le nobiliIstituzioni democratiche. "Codardo oltraggio" degli uomini mediocri che vivono nelpantano e si sentono aquile quando saltellano come ranocchie. I poteri consolidati e le loro truppe avvertono ilpericolo e non sapendo combattere con le armi del voto, tirano fuori i sacritesti della morale, sventolano antichi valori, espongono le tavole consunte deldiritto formale asservito al potere, diffondono paura e odio.

Ma gli innovatori sono imprevedibili. Berlusconi hadimostrato di maneggiare le armi del consenso democratico in modo innovativo.Ha modificato il modo di comunicare, libero dalle pastoie dei dogmi si muovecome un'imprevedibile gazzella, li spiazza, confonde. Cade e rinasce. Vince.

Per i vinti non resta che ricorrere ai loro Tribunali,in nome del popolo sovrano.

Già è capitato nella storia, i Sinedri, l'Inquisizione,i Tribunali dei vincitori. Nella storia c'è una coazione a ripetersi. I Giudici lo spiano, lo inseguono, lo accerchiano, locondannano.

I mediocri esultano, colmi di odio si mostrano persinocompassionevoli per tenerlo in vita e dileggiarlo ancora. Il Cavaliere, non si scompone, non scende da cavallo,non china il capo, non fugge.

Dimostra di essere un eroe, un eroe moderno.

I grandi vedono oltre le miserie del contingente, proiettanolo sguardo verso mondi nuovi, sanno trarre il bene dal male. Hanno una forzatravolgente che nessuno riesce ad arrestare, s'innalzano oltre la barriera delpresente per indicare l'avvenire.

Berlusconi, in quel comunicato, fiero, pacato,sofferto, ottimista anche nella bufera ha dimostrato che le idee non possonoessere processate e sconfitte. Anche questo comportamento superiore ha spiazzato isuoi detrattori, la vittoria ha assunto per loro un sapore amaro. L'hannoascoltato e si sono sentiti piccoli, meschini. Hanno avuto paura. L'hanno guardato e si sono accorti che nemmeno loro sonopiù gli stessi.

Lui li ha cambiati.

Ora Berlusconi, l'eroe moderno, non deve accettare né iservizi sociali, né di essere recluso in casa. Deve scontare la pena incarcere, da eroe innocente, come solo i grandi sono capaci di fare. Il suo estremo sacrificio, farà crescere il popolodell'avvenire, un popolo capace di guardare il lontanissimo.