Il progresso economico e sociale della società e del mondo di oggi è minato alle basi, non solo da una crisi economica, ma anche da una crisi sociale ben più profonda e radicata che un po' è anche causata da una scarsa sensibilità del nostro mondo politico ad essere vicino ai cittadini senza fare differenze ma in modo egualitario. Casi quotidiani di razzismo verbali o gesti di bullismo per lo più dei giovani nei confronti dei coetanei.

Dalle istituzioni le esternazioni non è che diano il buon esempio, ogni giorno affiliati della Lega e il ministro Kyenge, finiscono sui giornali per dichiarazioni dell'uno che attacca l'altro.

Il disprezzo dei leghisti è noto ed è esteso a tutti coloro che provengono dal Sud del mondo.

Gli immigrati sono diventati il bersaglio di un odio immotivato, che vede lo straniero responsabile di tutto ciò che è brutto e cattivo. Questo è un sentimento vivo anche nei cittadini italiani, questi si vedono messi in secondo piano per le riforme e il sostegno rispetto agli immigrati. Anche per avere un posto all'asilo si dà precedenza nelle graduatorie scolastiche a chi versa in condizioni di svantaggio sociale. Così il sostegno, l'asilo politico, l'accoglienza e la possibilità per questi di lavorare, genera odio e rancore anche da parte dei cittadini italiani, un tempo più umani e disponibili all'integrazione. 

I cittadini si sentono abbandonati e sono delusi dalla politica, gli immigrati e i clandestini, che vivono nel paese con privilegi che i cittadini residenti si sognano, diventano un capro espiatorio, inoltre, le notizie di cronaca di stranieri che uccidono, rubano, violentano e fanno crimini nel nostro paese non mancano.

Questa è una storia che si ripete l'immigrato e il nero sono visti come il nemico da combattere, ne sono stati oggetto in passato di quest'odio anche gli italiani, che hanno lasciato l'Italia per lavorare all'estero.

Ma non è solo verso lo straniero che si è sviluppato questo sentimento avverso, ma anche per gruppi di persone, per motivi di razza, di idee, di sesso. I politici tra di loro, i tifosi, gli omofobi verso i gay, provano o subiscono il razzismo e l'odio per il diverso. 

I ragazzi più giovani proprio quelli che erano rimasti fuori in passato da certi sentimenti, oggi sono loro stessi i carnefici di vittime di vario genere che hanno una sola colpa non appartenere all'idea di perfezione e di cosa giusta che nella loro testa esiste.

E non per un atteggiamento cristiano, anche Papa Bergoglio non si è permesso di giudicare i gay, quindi cosa fa scatenare questa rabbia fino ad essere violenti o uccidere un omosessuale?

Le forme di razzismo sono le più diverse, ragazzini studiosi ed educati derisi, proprio quelli che una volta erano la regola oggi sono l'eccezione.

Nel vicentino il caso della bimba undicenne, a cui è stata negata la vita da un cittadino americano perché italiana, non c'è da meravigliarsi se lo si fa con gli stessi connazionali del sud Italia da parte di legisti, che anche  nel mondo intero si è diventati razzisti e poco generosi col prossimo addirittura fino a  negare la vita stessa ad una ragazzina di 11 anni. Eppure si continua così e non importa a nessuno di cambiare, l'umanità in molti non sanno più cosa sia, sentire notizie come queste ci ghiaccia il sangue, negare addirittura l'unica possibilità di vita e poi a una bambina per una ragione simile.