La crisi in Siria sta spingendo Stati Uniti e Gran Bretagna all'attacco: questo pare essere lo scenario secondo alcuni giornali inglesi. Secondo le stesse fonti Barack Obama e David Cameron avrebbe discusso al telefono della possibilità di un imminente intervento in Siria dove nei giorni scorsi la situazione è precipitata.

Cosa ha spinto Stati Uniti e Gran Bretagna a muoversi? La scorsa settimana in Siria c'è stato un violento attacco verso la popolazione con quello che pare essere gas nervino; secondo alcune fonti le vittime sarebbero state oltre mille.

I servizi e le immagini apparse nei vari servizi delle emittenti di tutto il mondo lasciano ben pochi dubbi su quella che è stata una vera e propria carneficina. Ora si attende l'ispezione dei tecnici mandati dall'Onu per cercare tracce del micidiale gas nervino.

Difficile anche secondo Stati Uniti e Gran Bretagna trovare le tracce del gas: secondo gli esperti dopo 3 giornidel gas non resta nessuna traccia ed a oggi ne sono passati già quattro. Impresa quindi impossibile per i delegati dell'Onu che non potranno far altro che cercare altre prove.

Nel frattempo gli Stati Uniti hanno già mosso le prime flotte in vista di un attacco che secondo le fonti inglesi potrebbe esserci nei prossimi 10 giorni.

Nel pressi della Siria si sono già appostati ben 4 cacciatorpedinieriche possono contare sui famosi Tomahawk in grado di colpire 2.500 km di distanza. Anche la Gran Bretagna può contare su diverse navi tra cui una portaerei, una portaelicotteri, 4 fregate e secondo alcune voci anche su un sottomarino a propulsione nucleare.

Tutto questo dispiegamento fa chiaramente pensare ad una decisione già presa indipendentemente dai risultati dell'ispezione da parte dell'Onu. In molti si chiedono a cosa servono gli ispettori se non avranno possibilità di trovare tracce del gas nervino e soprattutto visto che le due superpotenze hanno già deciso il da farsi. Il mondo attende con il fiato sospeso.