Politica:scienza e arte del governare. Vogliamo essere semplici ma non banali. Nelnostro Paese le persone chiamate a fare politica, i governanti, sono elette daicittadini, i governati. Gli uni e gli altri formano la Società cioè un insieme diindividui organizzato sulla base di un sistema strutturato di rapportinaturali, economici, culturali e politici.

Se la società non funziona lecause sono fondamentalmente tre: 1. i politici non sanno governare; 2. icittadini non rispettano le regole dettate dai governanti; 3. i politici hannole qualità per occuparsi degli interessi dei cittadini ma preferiscono farsigli affari propri.

Dislancio e per acclamazione l'italiano "medio" elegge il punto numero tre,ovviamente. Perché non fa politica ma altro mestiere e perché le porcheriepubbliche a tutti i livelli istituzionali sono all'ordine del giorno, nessunoschieramento politico escluso tra quelli cui è attribuita una fetta di potere.

Partendodal Movimento 5 Stelle, passando attraverso il Movimento dei Forconi per arrivareal new-deal del Pd di Renzi, il coro che roboantemente si solleva oggi è"Basta con la vecchia politica". Chi non ha la memoria corta sa chein Italia la politica non è mai stata giovane. Pur vantando un'encomiabileCarta Costituzionale, in quasi settanta anni il nostro Paese non è stato ingrado di costituire e riconoscersi in una Società civilmente evoluta; alcontrario, ha nel tempo perso gli ideali degli albori della Repubblica.

Laresponsabilità di tali fatti è da ascrivere a tutta la popolazione adulta degliultimi decenni, nessuno dei contemporanei esclusi e noi che scriviamo compresi.

È certo quindi che i tre punti su indicati vanno considerati insieme e chefinalmente nel nostro Paese si deve avere la forza e la capacità di parlare dicultura della civiltà e imparare/insegnare l'educazione e il rispetto per glialtri.

Sfido chiunque ad accostare queste parole ai concetti didestra-sinistra-centro che si associano alle ideologie (peraltro morte e utilisolo come paravento o propaganda) e ai partiti politici.

Aprescindere dal debito pubblico, dall'Euro e dalla comunità europea, la vera èunica risorsa di ciascuno di noi è se stesso. Nessun Dio dell'Olimpo ha maidecretato che i tedeschi o gli statunitensi sono migliori di noi per investiturasuprema.

Improvvisamente abbiamo dimenticato le risorse e le capacità degliitaliani?

Alloraricordiamo ai nostri governanti che la politica non è becera gestione espartizione di potere tra familiari e amici. E lo ricordiamo anche ai giovaniche da grandi vogliono fare politica seria ed essere meritoriamente chiamationorevoli, ché onorevole non è una vuota parola bensì un titolo fondato suprofonda stima e rispetto di chi lo conferisce; un titolo che dovrebbe riempiredi orgoglio chi lo riceve. E la politica non si fa solo tra le mura dellemassime istituzioni centrali ma anche negli enti locali e nelle relazioniquotidiane tra concittadini.

Aldi là dell'alternanza al potere tra centrosinistra e centrodestra, al di làdella qualità delle norme elettorali, al di là delle più o meno meraviglioseleggi della Repubblica italiana, ciascuno di noi - se non l'ha già fatto – deveadesso e senza un minuto di ritardo cominciare a fare la sua parte e sotterraree annaffiare il seme del rispetto e della convivenza civile. Perché il dirittodi voto è fondamentale ma non basta, l'hanno dimostrato settanta anni distoria. Perché chi rispetta ha diritto e dovere di esigere rispetto.