L'iniziativa lanciata dal Movimento dei Forconi, che prevede uno sciopero dal 9 al 13 dicembre, che minaccia di paralizzare l'Italia preoccupa molto la Confesercenti di Catania. 

Salvo Politino, presidente della Confesercenti provinciale, manifesta la sua preoccupazione sulle ripercussioni che il fermo nazionale potrebbe avere sull'economia italiana. In modo particolare sui piccoli commercianti, che avrebbero puntato tutto sul periodo natalizio per bilanciata una annata nera di vendite. Purtroppo il blocco nazionale organizzato dai Forconi, con tutta la legittimità dell'insofferenza dei cittadini e con le motivazioni più che giuste, finirà per toccare quello che è considerato l'anello più debole della catena economica italiana.

Le indicazioni della protesta della prossima settimana dicono chiaramente di non pagare tasse, di non fare acquisti, di prelevare tutti i contanti dai conti correnti. Tutto logico, tutto contro il governo e le istituzioni, ma siamo sicuri che a rimetterci saranno solo le istituzioni? Quanti italiani continueranno a comperare e a fare la vita di tutti i giorni nonostante la protesta? E quanti invece subiranno le conseguenze di una protesta che ha la pretesa, approvata da tutto il popolo italiano sicuramente, di mandare a casa una classe dirigente che ci ha ridotti alla fame, che ha portato la popolazione alla disperazione a alla perdita della speranza in un futuro migliore?

Quello che si rischia, oltre alle ripercussioni economiche, è anche che siano sempre i soliti attivi a fare qualcosa per cambiare le sorti di un Paese morto economicamente, mentre gli altri continueranno a fregarsene aspettando, magari, i risultati positivi della protesta.