Si parla spesso di casi di malasanità nei nostri ospedali, dovuti tante volte all'imperizia dei medici e qualche volta a fatalità o malfunzionamento di qualche macchinario. I casi negli ultimi tempi sono aumentati e, fra questi, vi sono anche giovani donne partorienti, in special modo quelle che sono state sottoposte al taglio cesareo. Di tagli cesarei in Italia se ne fanno parecchi, nonostante le partorienti abbiano a disposizione tante sofisticate apparecchiature per la diagnostica e il monitoraggio del nascituro.
Le partorienti di oggi hanno tutto, all'infuori della levatrice di una volta, che in fatto di parti sapeva sicuramente il fatto suo.
Non era diplomata, ma discendeva da una famiglia dove la mamma e la nonna avevano fatto questo mestiere e che si tramandavano di generazione in generazione un insegnamento pratico che durava anni.
In questo modo, la partoriente veniva seguita fin dai primi mesi con visite domiciliari fino alla fine della gestazione, per cui, quando avveniva, sapeva già che sarebbe andato tutto per il meglio, anche se non si sapeva se fosse maschio o femmina. E al momento del parto, lei era sul posto a manovrare la partoriente che il nascituro con grande pratica e mestiere.
E, pensare che cinquanta-sessant'anni fa di bambini ne nascevano molti più di adesso ed era un caso che un parto andasse male. Di bambini ne morivano di più, questo è vero, ma dopo che erano nati per svariate e non conosciute malattie.
E c'è una cosa da dire: che le partorienti di una volta non facevano ginnastica pre-parto, la maggior parte lavorava nei campi fino all'ultimo giorno e camminavano molto.
Con questo però non vorrei demonizzare i medici di oggi o le ostetriche, ma altro è poter vedere il nascituro tramite un'ecografia o i tanti esami a disposizione e altro è procedere con una visita manuale come succedeva a quei tempi, anche se perfettamente idonea e completa.
Nel caso fosse stato necessario il taglio cesareo, la levatrice avrebbe deciso anzitempo e avrebbe fatto ricoverare la partoriente in tempo utile.
Nonostante le comodità di oggi non sarebbe male che le donne ricominciassero quantomeno a valutare nuovamente l'idea di partorire in casa, come del resto sta succedendo in qualche caso.
