Fa discutere ma anche riflettere, la riapertura della discussione sulla ragionevolezza dei compiti da fare a casa durante il week end. Il dibattito tra favorevoli e contrari si sta accendendo, ovviamente trascinandosi dietro le aspettative degli studenti. Aspettative che, manco a dirlo, infiammano i loro pensieri. Il tutto è partito da alcune riflessioni sviluppate sul sito di "Orizzonte Scuola", che ha riproposto il tema tirando fuori una vecchia circolare del 14 maggio 1969.

In tale circolare, infatti, vi è precisato ed indicato agli insegnanti di evitare i compiti del fine settimana in modo da poter permettere lo svolgimento di attività extra scolastiche e favorire un'interazione con la famiglia più adeguata.

Famiglie che hanno l'occasione di poter fruttare al meglio il tempo del fine settimana per "socializzare" con i propri figli, o rimanendo in casa assieme o dedicandosi ad attività tali da poter coinvolgere tutti i componenti della famiglia medesima.



La notizia si sta diffondendo nel mondo della scuola, ovviamente con pareri non sempre concordi. Innanzitutto da parte del Ministero della Pubblica Istruzione si affrettano a precisare che quella circolare è ormai obsoleta e superata da norme più recenti in particolare dalla legge sull'autonomia scolastica del '99 e dal Testo Unico del 1994. Ogni collegio docenti può adottare strategie e comportamenti che meglio si adatteranno alle circostanze ed alle esigenze.

Varie categorie del mondo della scuola, da presidi ad associazioni degli insegnanti, ritengono che sia invece opportuno lasciare "liberi" gli studenti, in quanto lo studio, in primis deve essere fatto in classe tutti assieme. "Mi sembra fuori dallo spazio e dal tempo parlare ancora di circolari sui compiti da dare a casa" afferma Alessandra Cenerini presidente dell'ADI, Associazione Docenti Italiani.

A casa, al limite, solo un consolidamento di quanto appreso in classe. Le interrogazioni, insomma, che non lasciano riposare e dormire sonni tranquilli vanno ridiscusse. Restano ferme quelle in prossimità della chiusura dei trimestri o quadrimestri o nel caso in cui un alunno debba recuperare un brutto voto o la cui materia è solo al lunedì.