Ottime notizie dal fronte europeo per il nostro paese. Dalle recenti elezioni continentali infatti arriva la notizia che il partito degli indagati e dei condannati è riuscito nel suo intento, arrivando a piazzare numerosi membri del suo gruppo, in continua espansione, come l'universo secondo alcune teorie, al Parlamento Europeo: ben 21 erano i membri di questo esclusivo, sempre meno, partito trasversale, i quali in complesso hanno ottenuto oltre un milione di voti. Più dell'intera lista Tsipras ad esempio, che però di indagati non ne aveva nemmeno uno, e quindi era evidentemente indegna di essere votata.

Per carità. La notizia è riportata dal "Fatto Quotidiano".

Il leader in termini di consensi è il forzista, Berlusconi in erba, Raffaele Fitto, il quale ha fatto il pienone di voti, dall'alto anche della sua condanna in primo grado a 4 anni per 3 capi d'imputazione, che è indubbiamente un sinonimo di pura qualità e affidabilità. A fargli compagnia Aldo Patriciello, che è uno dei pochi in grado di contendere lo scettro poco invidiabile all'ex presidente della Regione Puglia, il quale, dal canto suo, non ha voluto sfigurare, presentandosi da condannato in via definitiva per finanziamento illecito. Niente male.

Naturalmente anche a sinistra esistono dei talenti meritori di rappresentarci in europa e sarebbe un torto nei loro confronti non citarli.

In primo luogo troviamo un pezzo da 90, Renato Soru, il quale è rinviato a giudizio per evasione fiscale e attualmente sotto dibattimento. Tutto ciò comunque non gli ha affatto impedito di strappare un seggio in Europa: complimenti a lui e a chi l'ha votato. Complimenti che vanno anche a Nicola Caputo, anche lui democratico, e indagato per truffa.

Tra i due poli opposti, al centro, ci pensano personaggi come Lorenzo Cesa, indagato per finanziamento illecito e l'illustre ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti a tenere alto in nome delle liste di UDC e Ncd.

Così, fortunatamente, ogni spicchio di orientamento politico e ideologico di questo paese potrà essere degnamente rappresentato anche in Europa da ancor più degni rappresentanti. Viva la democrazia.