Il fenomeno della crisi, che sta caratterizzando gli ultimi anni, ci dà l'occasione di riflettere su come cambiare il nostro mondo. Il capitalismo nostrano si fonda sul benessere di pochi e la sofferenza di molti, quanto tempo potrà durare questa situazione? Non credo molto. Immaginate solo quanto tempo e quanta energia è sprecata per la creazione della bottiglia dalla quale bevete.

Come fare a cambiare le cose? Molti auspicano il passaggio ad una A-crescita: un'economia che abbandoni la fede e la religione della crescita, del progresso e dello sviluppo.

Questa teoria punta a ridurre al minimo la produzione e il consumo di merci per passare, anzi ritornare, alla produzione e al consumo di beni. Una decrescita felice insomma dove si ritorni a consumare e a produrre quel che strettamente è necessario. Credo che sia utopistica una soluzione del genere, ma di sicuro getta idee che nel nostro panorama conoscitivo possono ritornare utili.

"Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista" Kennet Boulding. Boulding fu considerato  un eretico perché gettò luce su questa palese realtà: se le risorse sono limitate come puoi credere di crescere illimitatamente? E' una domanda alla quale si conosce la risposta ma la si trascura.

Abbandonare le tecnologie che usano risorse inquinanti è un passo che dovrà essere fatto nei prossimi anni, si continua a rimandare il giorno perché gli interessi legati a quelle risorse sono esorbitanti. L'economia sostenibile è la risposta che tutti conoscono e che quasi tutti trascurano. Cosa possiamo fare noi nella nostra quotidianità?

 La prima risposta che mi viene in mente è quella di tornare ad abbracciare la nostra umanità,  ma non è questo il campo di trattazione. Alla luce del fatto che la nostra mobilità è una delle maggiori fonti d'inquinamento di sicuro direi che la mobilità sostenibile è una risposta valida: rinunciare all'utilizzo dell'automobile privata e usufruire del trasporto pubblico, abbracciare iniziative come il Car sharing e il Bike sharing, attuare politiche nei comuni come i crediti di mobilità e il Park and Ride o il Park pricing; queste sono soluzioni di facile attuazione per chiunque abbia un minimo di buon senso.