Sempre più spesso la cronaca ci riferisce di persone che trovano nei mobili, nelle cassette di sicurezza, nelle casseforti a muro o in altri nascondigli improvvisati, numerosa cartamoneta di vari tagli, anche molto grandi. Sono sempre di più coloro che rinvengono fogli da 50mila o 100mila lire, ben stirati tra le pagine di un libro. Fino a coloro che trovano vere e proprie fortune, piccole o grandi, di svariati milioni di lire. Non appena ci sono questi ritrovamenti, si prova ad andare in banca, dove quasi invariabilmente, rispondono che i termini per il cambio in euro sono scaduti.
Cosa che non avviene però in altre nazioni europee, come la Germania, ad esempio. La legge parla chiaro. La Banca d'Italia afferma che i termini sono scaduti improrogabilmente nel febbraio 2012.
In difesa dei ritardatari, si schiera l'associazione Agitalia, che principalmente si occupa della riscossione dei vecchi libretti postali e bancari. Affermano che secondo la giurisprudenza, invece, la scadenza di dieci anni decorrerebbe dalla data di ritrovamento del danaro. Questo aiuterebbe a trasformare quella che si vorrebbe far passare per carta straccia, in valuta attuale. Ci sarebbe un'alternativa ben più remunerativa, però, a ben pensarci. Al cambio di partenza dell'euro, le mille lire sono equivalenti a 52 centesimi, e le 50mila lire, con un rapido calcolo, diventano 26 euro.
Controllando sul mercato del collezionismo, una banconota da 50.000 non rovinata, è quotata tra i 30 ed i 50 euro, mentre i piccoli e fragili foglietti da 500 lire, invece dei 25 centesimi del cambio, si acquistano tra gli 1 ed i 2 euro. Poi ci sono le eccezioni, gli esemplari più rari e più vecchi, di grande taglio. E' tutto un mondo da scoprire.
Conosco chi poco tempo fa ha ritrovato tra un libro un foglio da 50mila lire con l'effige di Leonardo da Vinci. Ve lo ricordate? Ebbene vale intorno ai 200 euro.
Forse sarebbe il caso di rivalutare la concezione che si dà alle vecchie cose di valore, come il danaro fuori corso, ad esempio. Da "vecchio", il materiale può tramutarsi in "antico", ed addirittura in "vintage", acquisendo valore.
Magari non si trasforma in un incasso immediato, come sarebbe se ci si recasse ad uno sportello bancario, ma metterlo in vendita in un sito specializzato di vendite tra collezionisti privati, a lungo termine fa ben guadagnare, e la prossima volta che si trova qualche foglio di frusciante valore, non ci abbattiamo per il tempo scaduto.