Che problema c'è se il TFR può essere anticipato in busta paga, mensilmente o annualmente, a richiesta dei lavoratori? È chiaro che gli imprenditori, soprattutto i piccoli, possono essere diffidenti sulla pretesa disponibilità delle banche a fornire la liquidità necessaria a far fronte a tale anticipo. Infatti troppe volte hanno verificato le reticenze e le renitenze degli istituti, anche in caso di crediti garantiti. Ma perché il sindacato più antico, in maniera paternalisticamente esasperata, si oppone alla concessione di una opzione di libertà ai lavoratori?

Forse perché continua, ostinatamente, a considerare i lavoratori non soltanto la parte debole del rapporto di lavoro, ma anche la parte di umanità scarsamente dotata della capacità di gestire i propri affari. Forse questo sindacato continua a pensare che i lavoratori abbiano ancora bisogno, nel ventunesimo secolo, di una guida sicura, come la loro, per poter non soltanto tener testa ai "padroni", come qualcuno a sinistra è tornato di recente a chiamare gli imprenditori, ma anche appunto per amministrare le loro finanze, in funzione dei loro bisogni. È ovvio che chi è nato, e cresciuto nel secolo scorso, ha goduto di tanto potere per tanto tempo, guidando le masse alla riscossa, organizzando scioperi generali, radunando folle oceaniche, non possa non soffrire della propria sopravvenuta caduta di peso, per non dire irrilevanza, pur potendo ancora vantare un altissimo numero di iscritti, sebbene prevalentemente pensionati.

Ma, malgrado ciò e malgrado siano ancora troppi gli esponenti sindacali che non hanno aggiornato il loro calendario, almeno un po' di buon gusto, se non di buon senso, potrebbe giovare anche a questo sindacato arcaico, considerando che recenti indagini demoscopiche collocano proprio il sindacato all'ultimo posto nella fiducia della gente e pensando ai dati sui lavoratori poveri.

Ovvero tutti quei lavoratori che, pur avendo un lavoro, non riescono più a mantenere la loro famiglia, pur vivendo una vita modesta e intessuta di tante rinunce. La libertà può fare paura a quanti hanno una concezione elitista della democrazia, ma il sindacato non dovrebbe essere tra questi. Forse quello che il sindacato teme è che, libertà per libertà, i lavoratori capiscano - e i pensionati riescano ad ottenere - che è possibile non rinnovare le loro tessere, smettendo di pagare un carrozzone che non fa i loro interessi.