Scarsa affluenza alle elezioni. La prima domanda che viene in mente è: possono ritenersi significative e valide delle elezioni cui partecipa meno della metà degli aventi diritto? Per chi amministra la cosa pubblica la risposta è certamente sì. Sì, perchè a loro basta la legittimazione a governare (la ricerca e il mantenimento del potere) piuttosto che il bene della popolazione che governano. Dunque non illudiamoci che quanto accade (pochi al voto = scarso interesse per la politica) sia una preoccupazione per gli amministratori (meno votanti = tanto meglio) perchè per loro passare dalla democrazia all'oligarchia non è un problema, ma qualcosa di auspicabile.

Per il popolo, per noi, è un problema e un segnale di allarme perchè questo scivolare silenzioso fuori dalla democrazia è gravido di conseguenze non gradevoli. Basta vedere quello che sta succedendo: ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri e più numerosi, erosione del welfare e fine dello stato sociale. Ergo sta a noi fare qualcosa. Tornare a votare con nuove regole, costringere la politica a dare significato concreto al non voto, sono benvenute altre ipotesi.

Ormai è evidente che il capitalismo e suo figlio, il neoliberismo, ci stanno portando a una diseguaglianza sociale drammatica per la maggioranza e buona solo per pochi che si crogiolano nella lo ricchezza che deriva dallo sfruttamento senza regole della maggioranza costretta alla disoccupazione, al lavoro senza adeguato compenso e garanzie, a una vita senza dignità e miserabile.Tutto questo ci riporta al medioevo quando tutto apparteneva al re e il popolo aveva solo doveri.

Tutto questo sta accadendo in Italia e adesso ed è adesso che dobbiamo prenderne atto e in qualche modo reagire a questo bieco tentativo di riportare indietro l'orologio della storia. Dov'è la sinistra, dove sono i sindacati, dove sono finiti i no global, il popolo viola i girotondini e tutti quelli che hanno voglia di cambiare? Bisogna far qualcosa prima delle prossime votazioni.