La vicenda tragica della morte di Stefano Cucchi fa passare ogni voglia, comprese quelle di scrivere e di rimanere in questo Paese. Il Procuratore Generale, in parziale riforma rispetto al giudizio di primo grado, aveva chiesto la condanna dei sei medici, gli unici condannati in primo grado, ma anche dei tre infermieri e dei tre agenti della polizia penitenziaria che erano stati invece assolti in primo grado.

L'assurdità della sentenza sulla morte di questo giovane ragazzo con antichi e risolti problemi di tossicodipendenza, è talmente patente da togliere davvero la voce e le forze.

Siamo ad un livello basso, veramente basso, e non si sa davvero cosa fare, come reagire, in che cosa sperare. Stefano Cucchi è morto da solo? Di cosa è morto? Aveva dei segni, dovuti a che cosa? Quante volte abbiamo sentito di tizio che si è fatto male da solo, o caio che è caduto da solo; e sempronio che era tossico e quindi...

La riforma della giustizia si invoca oramai da decenni, ma una riforma della Giustizia è connessa ad una riforma reale delle coscienze, dei modi di pensare, delle idee. "Non c'è giustizia per gli ultimi" afferma Ilaria Cucchi, la sorella del ragazzo morto. Non c'è giustizia per chi subisce e non può muovere le grandi leve del potere. Stefano Cucchi non era più tossicodipendente, non è morto per malnutrizione, come era stato stabilito dalla sentenza di primo grado, non soffriva di anoressia, però è morto.

Non si muore per caso, non si muore così, Stefano Cucchi è morto portando con sé i segni evidenti di una serie multipla di traumi, aveva il volto tumefatto, ed era così prima del suo ingresso in carcere, la sentenza d'appello dice che non sono provate le lesioni ed il pestaggio prima dell'ingresso in carcere, però è morto.

Siamo in un Paese in cui in primo grado si stabilisce che una persona è morta per motivi "clinico-medici", "era denutrito e tale denutrizione lo ha portato alla morte", siamo in un Paese in cui in appello si stabilisce che una persona è morta senza motivo, - non è stato picchiato e non era denutrito fino ad arrivare alla morte, davvero capisco che ciò che sto per affermare possa apparire cinico, ma la sentenza è cinica e questa giustizia è cinica, siamo in un Paese in cui ci si può aspettare che in Cassazione venga stabilito che Stefano non è morto. Un abbraccio sincero e commosso alla famiglia Cucchi.