Finalmente cominciano ad intravedersi i primi timidi passi concreti a favore delle persone e delle attività danneggiate dalla nuova drammatica alluvione che si è abbattuta su Genova. Nella giornata di domenica 12 ottobre a 48 ore dalla drammatica esondazione del Bisagno e degli altri torrenti a rischio dell'entroterra ligure finalmente l'elefante ha partorito il primo piccolo topolino. E' stata presa la decisione da parte della Giunta comunale, decisione che dovrà in ogni caso essere ratificata poi dal Consiglio Comunale, di sospendere con effetto immediato il pagamento da parte di tutte le persone e attività danneggiate dalla alluvione delle imposte comunali per il 2014.

Tasi Imu e Tari quindi non dovranno essere pagate da coloro che hanno ricevuto danni materiali evidenti dall'alluvione dei giorni scorsi. Cosa produce questa risoluzione della Giunta? Quanto inciderà positivamente per rilanciare le attività e sollevare le persone da questi ulteriori carichi fiscali? Di primo acchito il giudizio non può che essere positivo, ma ovviamente questa sospensione del pagamento delle tasse comunali da sola non basta. Innanzitutto perché occorre che a livello nazionale seguano interventi legislativi e governativi in linea con questa risoluzione presa dalla Giunta, altrimenti sarà vanificata anche questa sospensione prevista a favore degli alluvionati. In questo senso potrebbe essere utile seguire le linee di intervento adottate a favore della città di Modena in relazione alla alluvione del Gennaio di quest'anno.

In secondo luogo, individuato questo primo provvedimento locale di esenzione dal pagamento delle tasse comunali, che verosimilmente si dovrà tramutare poi in annullamento delle imposte medesime, occorrerà produrre una serie di interventi economici di sostegno concreto, e cioè la messa in atto di procedure veloci, di facile azionabilità e realistiche che consentano ai danneggiati di accedere a contributi risarcitori (e quindi da non restituirsi) stanziati dal Governo che permettano alle aziende e alle attività commerciali colpite dal disastro di rilanciarsi, di mantenere intatto il lavoro e sopratutto l'avviamento conquistato in tanti anni di operosità e sacrifici.

Le risposte da Roma dovranno essere immediate: sarà però compito dei rappresentanti locali nelle istituzioni, che come sappiamo ci sono e possono battere i pugni, dare evidenza alle reali necessità in maniera puntuale e senza sconti perché le persone devono percepire che non sono sole e che si può ancora sperare. In tal senso un buon contributo potrà essere la serie di proposte lanciate da Ascom che consistono sostanzialmente nella richiesta di annullamento delle imposte nazionali in scadenza quali INPS e IVA ( scadenza 16 ottobre) IRPEF e IRAP ( scadenza 16 ottobre e 16 novembre) ed il 2° acconto 2014 IRPEF e IRAP ( scadenza 30 novembre). Staremo a vedere