A botta calda in una discussione sugli avvenimenti di Parigi qualcuno mi risponde che la Francia è la culla della libertà. Passati alcuni giorni mi viene da dire che non vi sono dubbi sul fatto che la Francia sia la culla della libertà, ma di una libertà che, leggendo la storia, è nata sotto il filo della ghigliottina e non certo da una rivoluzione pacifica. Quella libertà che all'indomani dalla nascita non ha certo liberato le colonie che sono sempre state esempio di Non Libertà, quella Libertà che ha dato ospitalità ed asilo politico ad un numero importante di terroristi, quella stessa Libertà che in nome della satira ci dovrebbe consentire di insultare ed offendere chiunque.

La mia riflessione è che forse ci si dovrebbe accontentare di quella libertà che altri non hanno e che forse dovremmo chiederci se pubblicare certi articoli o vignette non leda la libertà altrui e non solo se Noi siamo liberi di pubblicare ciò che riteniamo giusto. Dovremmo chiederci se e chi può delineare dei confini oltre i quali la Libertà non è più Libertà ma un boomerang capace di creare dolore e rabbia. Siamo tutti Charlie o Ghandi? Io sono più Ghandi e lo sono contro il terrorismo, contro qualsiasi forma di violenza, contro qualsiasi forma di intolleranza. La libertà è un qualcosa di sacrosanto ma se non lede la libertà altrui.

La libertà è sacrosanta ma anche il rispetto e la conoscenza della storia con la capacità di critica e di coscienza di cosa è accaduto in passato altrimenti ci si ritrova a dover giustificare determinate azioni che dapprima possono sembrare terrorismo ma poi potrebbero passare per libertà.

In questo noi Europei dobbiamo riflettere, dobbiamo scendere da quel piedistallo che spesso ci porta a manifestare certe teorie alle quali non crediamo, alle quali il popolo non crede, alle quali i cittadini non credono e che rimangono solo parole di alcuni. Dobbiamo ripartire dalla libertà, ma vera libertà, dalla libertà e dal rispetto se vogliamo a nostra volta essere rispettati.