Il 2015 si sta rivelando un anno ricchissimo di novità per l'editoria italiana. Dopo l'acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori e dopo l'annuncio che ancheAmazon Italiaè di fatto diventato un editore vero e proprio, il nuovo colpo di scena si consuma all'interno del nuovo colosso. Elisabetta Sgarbi, storica direttrice editoriale della Bompiani, lascia il suo ruolo per fondare una nuova casa editrice, La nave di Teseo, che vedrà le prime pubblicazioni nel maggio del 2016. Una scelta maturata dopo l'incontro con la numero 1 di Mondadori, Marina Berlusconi.
Un incontro definito, da entrambe le parti, cordiale, ma che ha sancito la definitiva rottura. Non sono, infatti, bastate le parole di rassicurazione di Marina Berlusconi, che ha garantito la piena autonomia del marchio Bompiani, a far desistere la Sgarbi dalla volontà di lasciare. Una scelta accolta di buon grado da molti autori, in primis Umberto Eco,che già hanno aderito alla nuova realtà editoriale.
Il coraggio di Elisabetta Sgarbi
Elisabetta Sgarbi, a differenza di molti altri che hanno accettato silenziosamente l'acquisizione di Rcs libri da parte di Mondadori, ha detto di 'No' allo strapotere del nuovo colosso editoriale. E l'ha fatto lanciando una nuova sfida, ovvero fondando una nuova casa editrice, La nave di Teseo.
Una sfida ben accolta da tutti coloro che nel tempo hanno imparato ad amare i libri della Bompiani, che è sempre riuscita a proporre autori che hanno lasciato il segno nel cuore e nelle menti di tanti lettori. Una scelta che ha testimoniato laforte personalità di una donna che non ha avuto paura di rischiare e di mettersi in gioco.
Una donna padrona delle proprie convinzioni e che ha messo subito le cose in chiaro: 'Sul mercato mondiale competono gli autori, non gli editori'.
Dunque, si preannuncia un 2016 davvero esplosivo per l'editoria italiana. Sono tante le aspettative che si sono generate dopo questi ultimi avvenimenti. Aspettative più o meno legittime alcune, più o meno pretestuose altre.
In ogni caso, il minimo comune denominatore è rappresentato dalla speranza che le cose possano effettivamente cambiare in meglio. Una speranza che potrebbe trasformarsi in certezza, qualora tutti questi cambiamenti siano sostanziali e non di facciata.