Tra qualche giorno sarà di nuovo Natale, ma per ora le uniche avvisaglie dell'arrivo di questa importante ricorrenza cristiana sono le poche luminaria per le vie della città e le feroci polemiche dei giorni scorsi sul volere o non volere il Presepe e i canti natalizi nelle scuole..

Questa volta gli italiani si sono riscoperti ferventi cattolici e hanno rivendicato le loro tradizioni natalizie, cosa che non era accaduta negli anni precedenti, quando l'Isis non era così vicina alle nostre coste, il terrorismo non aveva ancora colpito l'Europa e gli islamici in Italia passavano quasi inosservati.

Come ci trova questo Natale

Questo Natale giunge alla fine di un anno terribile, pieno di problemi economici irrisolti, di scandali di ogni genere, di attentati terroristici, di immigrati che chiedono il nostro aiuto; il Califfato ogni giorno compie orrendi massacri di cristiani, donne, omosessuali e handicappati al solo fine di terrorizzare l'Europa e diciamo pure che ci riesce.

Dopo la strage di Parigi abbiamo sentito parlare di guerra;alcuni paesi europei la faranno e altri no, gli Usa sembrano decisi ad esserci ma forse non lo sono realmente,il premierPutin invece ha iniziato a bombardare in Siriacon qualche risultato, ma la guerra preoccupa tutti.

Da qualche giorno è stata aperta la Porta Santa a Roma ed è iniziato il Giubileo della Misericordia, la sensazione è che questo evento abbia più un aspetto mediatico che spirituale, tanto è vero che sui muri della Basilica di San Pietro sono state proiettate immagini di animali.

Allora vengono in mente gli scandali impuniti del clero e la fiducia prende il sopravvento.

Sforziamoci di trovare la grotta

In questa realtà difficile, molti di noi affrontano il Natale con tanta apatia, come una fatica da sommare alle altre che già sono costretti a sopportare, si affannano a comprare qualche regalino, ad invitare qualche parente per trascorre una giornata che forse pesa già troppo.

Eppure riscoprendo il valore del Natale potremmo riuscire a vivere meglio le nostre tribolazioni, forse non dovremmo preoccuparci di regali e di parenti, ma di lasciar fuori di casa tutte le negatività che stiamo vivendo e di recuperare quel benefico silenzio interiore che ci permetterà di accostarci alla Grotta di Betlemme come fecero i pastori e, come loro, aprire i nostri cuori per chiedere senza pudore, un aiuto per andare avanti, Sappiamo che la strada per uscirne sarà ancora lunga.e piena di insidie.